L’autunno è la stagione in cui le castagne fanno la loro comparsa sulle nostre tavole, rendendosi protagoniste di piatti tradizionali e momenti conviviali. Ma, passeggiando per i boschi o i parchi, potresti imbatterti in un frutto molto simile, ma pericolosamente diverso: l’ippocastano. Sebbene le castagne siano deliziose e nutrienti, non tutte le varietà sono commestibili, e confonderle con i frutti dell’ippocastano potrebbe portare a spiacevoli conseguenze. Vediamo come distinguerle e cosa fare se ci si imbatte nelle varietà non commestibili.
Castagne e ippocastani, quali sono quelli commestibili? Impara a riconoscerli bene!
Quando parliamo di castagne commestibili, ci riferiamo ai frutti del castagno europeo (Castanea sativa), noto per i suoi frutti dal guscio marrone lucido, racchiusi in un riccio spinoso. Questi frutti, noti anche come castagne dolci, sono sicuri e deliziosi da mangiare, ampiamente usati in cucina per zuppe, dolci e come snack autunnali.
Al contrario, i frutti dell’ippocastano (Aesculus hippocastanum), pur avendo un aspetto simile, non sono commestibili. Gli ippocastani crescono in parchi e strade cittadine e il loro frutto, benché ricoperto anch’esso da un guscio spinoso, è più liscio e spesso, con spine meno numerose e rigide. All’interno, il seme appare molto simile a una castagna ma non deve essere consumato.
Le differenze tra ippocastani e castagne, si riconoscono così!
Una delle principali differenze tra castagne e ippocastani risiede nel loro riccio. Il riccio della castagna commestibile è fitto di spine sottili e appuntite, mentre quello dell’ippocastano ha meno spine e appaiono più arrotondate e rigide. Anche il frutto stesso è diverso: mentre la castagna commestibile ha una base piatta e una buccia marrone che si rimuove facilmente, il frutto dell’ippocastano è più tondeggiante e lucido.
Un altro aspetto importante è l’habitat: i castagni si trovano principalmente in aree boschive, mentre gli ippocastani sono spesso coltivati come alberi ornamentali in città e parchi pubblici. Questo può aiutarti a individuare meglio quale tipo di albero hai di fronte, ma attenzione: in caso di dubbio, è sempre meglio evitare di raccogliere frutti non identificati con certezza.
Si possono mangiare gli ippocastani?
La risposta è no: gli ippocastani non sono commestibili. Al contrario, possono risultare tossici per l’uomo. I loro semi contengono una sostanza chiamata escina, che può causare disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea se ingerita. Sebbene alcuni animali come i cervi riescano a digerirli, per noi sono decisamente pericolosi.
Se hai raccolto degli ippocastani pensando fossero castagne commestibili, non disperare: anche se non possono essere mangiati, possono essere utilizzati in altri modi. Gli ippocastani sono utilizzati nella produzione di saponi naturali grazie alle loro proprietà detergenti. Inoltre, vengono impiegati in alcuni rimedi erboristici per trattare problemi di circolazione, anche se l’uso deve sempre avvenire sotto supervisione medica.
Quando mangiare le castagne dolci: i consigli
Le castagne dolci sono pronte da gustare in pieno autunno, solitamente da ottobre a novembre. Possono essere consumate in vari modi: arrostite sul fuoco, bollite o trasformate in puree dolci. Prima di cuocerle, è importante praticare un’incisione sulla buccia per evitare che esplodano durante la cottura. Una volta cotte, la buccia si rimuove facilmente, e il sapore dolce e nutriente rende le castagne un alimento ideale per le giornate fredde.