Compra dei wafer al supermercato, ne mangia uno e poi ci trova dentro un topo morto: ritirati tutti i lotti in vendita!

In un supermercato di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, una coppia ha avuto una scioccante sorpresa dopo aver acquistato un pacco di wafer al cioccolato. Sul fondo della confezione, infatti, hanno trovato i resti di un topo morto, trasformando un momento di semplice spesa in un’esperienza davvero macabra.

Topo morto dentro i wafer: che cosa è successo a questa donna di Brindisi?

Immaginate di andare a fare la spesa e, tra i vari acquisti, mettere nel carrello un pacco di wafer al cioccolato. Al momento di aprirlo, però, vi rendete conto che qualcosa non va: il sapore è decisamente insolito, quasi sgradevole. E purtroppo, la ragione non tarda a rivelarsi in tutta la sua gravità: sul fondo della confezione si trovano i resti di un piccolo topo morto.

Questa, purtroppo, non è una scena da film horror, ma un episodio reale accaduto a una coppia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. La donna, ignara del macabro contenuto, ha iniziato a gustare uno dei wafer ma è stata subito colpita da un sapore decisamente fuori dal normale. Insospettita, ha chiesto conferma al marito, il quale ha deciso di provare a sua volta. Ed è stato proprio allora che hanno fatto l’inquietante scoperta: sul fondo della confezione si trovavano i resti di un roditore.

Le indagini da parte dei Carabinieri e dei Nas del lotto interessato!

La situazione ha generato talmente tanto disgusto e shock che la donna ha avuto un malore, costringendo i presenti a chiamare immediatamente il 118. Fortunatamente, dopo essere stata soccorsa e portata in ospedale, si è ripresa e ora sta bene.

Nel frattempo, sono scattate le indagini da parte dei carabinieri, con l’intervento delle autorità sanitarie locali e dei Nas. L’obiettivo è capire come un topo possa essere finito all’interno del pacco di wafer. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un piccolo foro sulla confezione, ma resta da chiarire se sia stato provocato dal roditore nel tentativo di uscire o se la contaminazione sia avvenuta durante il processo di produzione.

Al momento, la marca dei wafer coinvolti non è stata resa pubblica, probabilmente per evitare panico e consentire lo svolgimento di verifiche accurate. Tutte le confezioni dello stesso prodotto sono state ritirate dagli scaffali del supermercato in questione, mentre le indagini continuano per fare piena luce sulla vicenda.

Non è di certo la prima volta che accade, per questo gli inquirenti vogliono far luce sulle modalità di confezionamento da parte delle aziende preposte.

Fonte: Quotidiano di Puglia

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