Un recente test condotto in Germania sull’aceto balsamico bianco ha evidenziato la presenza di pesticidi, zuccheri aggiunti e diverse carenze qualitative in vari marchi. Tra i più criticati figurano i prodotti di Lidl, Aldi e Ponti.
Aceto balsamico, trovate tracce di pesticidi in quasi tutte le referenze: solo 2 si salvano!
L’aceto è un condimento comune nelle nostre cucine, sia nella sua forma classica che balsamica. Recentemente, un’indagine condotta in Germania ha analizzato diverse marche di aceto balsamico bianco, noto anche come condimento bianco.
A causa della mancanza di regolamentazioni specifiche, non esiste una denominazione ufficiale per questo prodotto. Può essere chiamato “balsamico chiaro”, “agrodolce bianco” o “condimento balsamico bianco”, ma in sostanza si tratta di una miscela di aceto di vino e mosto d’uva concentrato.
Il test, condotto da Öko-test, ha esaminato 25 marche di aceto balsamico bianco, prevalentemente venduti in Germania ma disponibili anche in Italia. Sono stati inclusi sia prodotti biologici che convenzionali, con prezzi che variavano tra 1,69 e 27,98 euro per 500 ml.
In laboratorio, ciascun campione di aceto è stato sottoposto a una serie di analisi riguardanti diversi parametri:
- Presenza di residui di pesticidi
- Quantità di zuccheri aggiunti e additivi
- Densità e sostanza secca, con valori più elevati che indicano una qualità migliore
- Presenza di composti clorurati nocivi per l’ambiente
- Test sensoriale, che ha valutato il sapore, il grado di acidità e il profilo aromatico complessivo.
Quali sono stati i risultati del test tedesco sull’aceto bianco?
I risultati dell’analisi hanno messo in luce diverse criticità, con solo due prodotti che hanno ricevuto una valutazione eccellente.
La maggior parte degli aceti balsamici bianchi esaminati conteneva tracce di pesticidi, sempre nei limiti di legge. Solo due condimenti biologici si sono rivelati completamente privi di residui, mentre in tutti gli altri prodotti, sia biologici che convenzionali, sono state trovate tracce di almeno un pesticida.
Il pesticida più frequentemente rilevato è stato l’acido fosfonico, che può derivare dalla degradazione del fosetil o dall’uso precedente del fosfonato di potassio, impiegato in agricoltura biologica come sostituto del rame per proteggere le viti dalle malattie fungine, come la peronospora. Tuttavia, dal 2013 il suo uso è vietato in agricoltura biologica, rendendo sorprendente la presenza di acido fosfonico. Secondo il marchio Rapunzel, ciò potrebbe essere attribuito alla capacità delle piante di accumulare questa sostanza e rilasciarla nel tempo.
Le tracce di pesticidi sono state considerate particolarmente problematiche quando erano presenti due o più residui, un caso riscontrato in sette aceti. Sebbene queste sostanze non siano classificate come altamente pericolose né siano vietate nell’Unione Europea, come sottolinea Öko-test, la loro concomitanza (il cosiddetto “cocktail di pesticidi”) solleva preoccupazioni per possibili interazioni ancora da chiarire scientificamente.
Alcuni aceti presentavano ingredienti non specificati: in almeno alcuni casi, era stato impiegato mosto d’uva rettificato o decolorato (RTK) anziché il mosto d’uva concentrato indicato nell’etichetta. Gli esperti tedeschi dichiarano che:
“…Critichiamo però il fatto che solo cinque fornitori che utilizzano RTK per i loro condimentilo dichiarino in modo trasparente.”
I migliori e i peggiori aceti bianchi sul mercato!
Tra i condimenti balsamici bianchi di qualità, due delle referenze più apprezzate provengono dal mercato tedesco, mentre tra i prodotti considerati “buoni” spicca il Condimento Bianco Giuseppe Cremonini.
@Öko-test
@Öko-test
D’altra parte, tra i prodotti meno performanti del test si trovano le offerte di Ponti, Lidl e Aldi, tra cui:
- Condimento Bianco Cucina Nobile di Aldi Nord/Aldi Süd
- Condimento Bianco Dolceagro di Ponti
- Condimento Bianco Acentino di Lidl (Acetum)
@Öko-test
Questi condimenti sono stati bocciati principalmente a causa della presenza di residui di pesticidi e per la loro qualità complessiva scarsa. Gli aceti di Lidl e Aldi, in particolare, hanno mostrato una densità e una sostanza secca inferiori, segno di una qualità più bassa.
La prova sensoriale ha ulteriormente avvalorato il giudizio negativo: i sapori erano poco complessi e mancavano di un equilibrio tra acidità e dolcezza.