Pesto al basilico, se lo compri al supermercato fai molta attenzione: non tutti sono di qualità | Scegli solo questi!

All’interno di un barattolo di pesto si nascondono segreti gustosi, una miscela di ingredienti che sorprende per la sua complessità, anche se alcuni potrebbero non essere proprio il massimo della salute. Scopriamo insieme come selezionare con saggezza un pesto di eccellenza.

Come si sceglie il pesto al basilico che si compra al supermercato? Fai attenzione agli ingredienti!

Il pesto rappresenta un’icona culinaria rinomata, sia per condire la pasta che per altre pietanze. Con pochi ingredienti tipici del nostro territorio, come basilico, formaggio, olio extravergine di oliva e pinoli, possiamo creare un’esplosione di sapori irresistibile con pochi passaggi.

Sebbene la preparazione casalinga del pesto sia un compito agevole, molti individui preferiscono optare per l’acquisto di versioni già pronte al supermercato per comodità o per avere a portata di mano un condimento veloce per la pasta.

Tuttavia  la praticità dei prodotti alimentari pronti all’uso spesso comporta un compromesso sulla qualità e sulla salute. Si rischia di incorrere in ingredienti controversi, additivi chimici e un eccesso di grassi, sale o zucchero, con un impatto negativo sulla tabella nutrizionale complessiva.

Evitare l’acquisto del pesto pronto è consigliabile. Ma se ci si trova nella situazione di dover acquistare un vasetto, come fare per scegliere un pesto alla genovese di qualità e cosa considerare attentamente durante la selezione?

Per garantire la qualità del pesto pronto, è fondamentale esaminare attentamente l’elenco degli ingredienti, che dovrebbe essere il più conciso possibile, e la tabella nutrizionale.

Quali sono gli ingredienti del pesto al basilico da cercare dentro l’etichetta!

Sebbene la ricetta tradizionale richieda pochi ingredienti, come basilico, olio, parmigiano, pecorino, pinoli e sale, è sorprendente scoprire, leggendo le etichette dei prodotti disponibili sul mercato, che i pinoli possono essere sostituiti quasi interamente da anacardi, più economici, o che l’olio utilizzato in maggior quantità potrebbe essere di girasole anziché extravergine di oliva.

Paola Assunta Buccarella, una professionista nel campo della medicina e della nutrizione, delinea chiaramente la differenza fondamentale tra il pesto industriale e quello artigianale DOP. Afferma che nel panorama dei prodotti confezionati in vasetto, si individua una netta distinzione tra il pesto industriale, preparato con ingredienti di dubbia provenienza e con l’aggiunta di additivi comuni nei supermercati, e il pesto artigianale DOP, realizzato con ingredienti che godono della denominazione di origine protetta, chiaramente indicati sull’etichetta.

Per garantire l’acquisto di un pesto pronto di alta qualità, la scelta consapevole dovrebbe orientarsi verso l’autentico pesto artigianale DOP.

Un pesto che si autodefinisce ‘alla genovese’ potrebbe presentare una lista di ingredienti che non rispecchia la ricetta originale, ma piuttosto dei surrogati. In aggiunta, potrebbe contenere additivi come zucchero, addensanti, conservanti, aromi artificiali, acido ascorbico e acido lattico.

È importante prestare attenzione anche alla conservazione del pesto, sia esso artigianale o industriale. Una volta aperto, è consigliabile consumare il pesto entro pochi giorni e assicurarsi di coprire la salsa rimanente nel contenitore con un sottile strato di olio extravergine di oliva per mantenerne la freschezza.

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