Petto di pollo confezionato, è pieno zeppo di grassi: tra i peggiori troviamo Aia ed Esselunga | La lista!

Un recente studio commissionato dal “Salvagente” su una selezione di 18 campioni di petto di pollo provenienti da marchi ben noti, ha messo in luce un drammatico aumento nella quantità di grassi riscontrata.

Tra i vari marchi esaminati, i prodotti commercializzati da Aia ed Esselunga hanno mostrato livelli particolarmente allarmanti, superando addirittura di tre volte la soglia di grassi considerata accettabile secondo gli standard stabiliti dall’Istituto di Ricerca Alimentare e Ambientale (Crea).

Petto di pollo e allevamenti intensivi: il nuovo test de Il Salvagente!

Quando si pensa al petto di pollo, spesso lo si considera come una scelta di carne magra. Tuttavia, la realtà potrebbe essere diversa da quanto comunemente si immagina. Un recente studio condotto da “Il Salvagente” rivela una situazione inaspettata. Analizzando 18 campioni di petto di pollo, emerge un cambiamento significativo nella composizione nutrizionale di questa carne nel corso degli anni, con un notevole aumento del contenuto di grassi.

Ma cominciamo dall’inizio. L’indagine ha preso in esame il petto di pollo di diverse marche, inclusi prodotti biologici, tra quelli più comuni e acquistati nei supermercati italiani. Le marche coinvolte sono:

  • AIA
  • AMADORI
  • ELITE
  • ESSELUNGA
  • ESSELUNGA SMART
  • CARREFOUR
  • CARREFOUR BIOCOOP
  • COOP VIVIVERDE
  • CONAD
  • CONAD VERSO NATURA
  • EUROSPIN
  • FILENI
  • IN’S
  • LIDL
  • MD

Il campione di polli oggetto di analisi è stato accuratamente selezionato per esaminare il loro contenuto di grassi, unico parametro considerato nello studio. L’obiettivo di valutare il tenore lipidico è nato dalla volontà di comprendere l’influenza delle razze a crescita accelerata e delle pratiche di allevamento intensivo sulla composizione nutrizionale della carne di pollo.

Quali sono i risultati dei test sul pollo?

Tutti i campioni esaminati nel test provengono da polli nati, cresciuti e macellati in Italia.

Le informazioni fornite sui prodotti dalle etichette si concentrano principalmente sulla razza utilizzata, sull’alimentazione e sulle pratiche di allevamento degli animali. In particolare, tra tutti i marchi, solo Fileni bio e Carrefour bio forniscono dettagli aggiuntivi. Fileni bio specifica l’uso di polli “allevati per almeno 81 giorni”, mentre Carrefour bio menziona l’impiego di polli a “crescita lenta”.

Per quanto concerne il tenore lipidico, il regolamento 1169/11 “Informazioni sugli alimenti per i consumatori” esenta le confezioni di carne cruda dall’obbligo di fornire una tabella nutrizionale sull’etichetta. Tuttavia, alcuni produttori, come Lidl e Fileni, hanno scelto di includere volontariamente tali informazioni.

È da notare che i produttori godono di ampi margini di tolleranza analitica rispetto alle dichiarazioni sull’etichetta (entro più o meno 1,5 grammi per porzioni di grassi inferiori a 10 grammi per 100 grammi di prodotto). I risultati delle analisi di laboratorio sono stati confrontati con il contenuto lipidico indicato nella tabella di composizione degli alimenti del Crea. Tale tabella riporta un valore di 0,8 g/100 g per il petto di pollo crudo.

Alcuni campioni hanno riportato valori conformi a questa norma, ma molti altri hanno mostrato un notevole incremento del contenuto di grassi. Tra i petti di pollo analizzati, quelli con le peggiori performance presentavano dai 2 grammi fino a 2,5 grammi di grassi, rappresentando rispettivamente un aumento del 150% e del 212% rispetto al valore di riferimento.

L’analisi evidenzia una media complessiva di 1,6 grammi di grassi nei campioni testati, superando significativamente i 0,8 grammi di riferimento stabiliti dal Crea. Questo suggerisce un notevole cambiamento nella composizione nutrizionale della carne di pollo, che potrebbe essere influenzato da diversi fattori, inclusi l’allevamento intensivo e l’utilizzo di razze a crescita rapida, le quali tendono a sviluppare il petto più velocemente.

Quali sono i petti di pollo peggiori secondo i test de Il Salvagente?

Ecco l‘elenco dei petti di pollo che hanno ottenuto i risultati peggiori nel test in termini di contenuto di grassi:

  • Aia sottilissime di pollo: 2,5 grammi di grassi per 100 g di carne
  • Filetto di pollo a fette di Esselunga: 2,5 grammi di grassi per 100 g di carne
  • Conad petto di pollo a fette: 2,2 grammi di grassi per 100 g di carne
  • Md Bontà di Italia petto di pollo a fette: 2,1 grammi di grassi per 100 g di carne

Per visionare tutti i risultati del test, consultate il numero di aprile del Salvagente.

Fonte: Il Salvagente

alimentazionecarne di pollopetto di pollo peggioripetto migliorisalutespesatest il salavagente
Commenti (0)
Aggiungi Commento