Dieta con l’amido resistente, risultati positivi sul diabete ma anche sulla perdita di peso (quasi 3 kg): i risultati del nuovo studio!

Recentemente, su Nature Metabolism è stato pubblicato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori che ha esaminato l’effetto della modulazione del microbioma intestinale attraverso l’assunzione di fibre alimentari come l’amido resistente, per valutare il suo potenziale beneficio nella resistenza all’insulina e nella gestione del peso corporeo.

Obesità e diabete, una epidemia a livello mondiale che va assolutamente controllata!

L’obesità rappresenta oggi un’epidemia globale di proporzioni quasi incontrollabili, con tassi di prevalenza in costante aumento in tutti i continenti. Questo fenomeno è alimentato da cambiamenti nei modelli alimentari, stili di vita sedentari e fattori genetici, contribuendo a gravi conseguenze sulla salute come malattie cardiovascolari, diabete e problemi muscoloscheletrici.

Il microbioma intestinale svolge un ruolo fondamentale nella salute umana, influenzando non solo la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, ma anche il sistema immunitario e persino il cervello attraverso l’asse intestino-cervello. È coinvolto nella sintesi di vitamine, nella protezione contro patogeni e nell’equilibrio metabolico. Disbiosi, o squilibrio del microbioma, è correlata a condizioni come obesità, diabete e disturbi gastrointestinali. La ricerca suggerisce che modulare il microbioma tramite dieta, probiotici o fecal transplant può migliorare la salute generale.

Amido resistente contro il diabete: i risultati dell’ultimo studio!

Nello studio attuale, i ricercatori hanno eseguito un esperimento clinico crossover randomizzato su individui sovrappeso per valutare gli effetti dell’integrazione di amido resistente sull’obesità e sui parametri metabolici. Hanno inoltre condotto analisi metagenomiche e metabolomiche per esaminare come l’amido resistente abbia modulato la composizione e le funzioni del microbioma intestinale.

Lo studio clinico attuale ha coinvolto partecipanti sovrappeso senza condizioni croniche preesistenti, senza uso di probiotici o antibiotici, e senza trattamenti influenzanti il metabolismo del glucosio. I partecipanti sono stati casualmente assegnati a un gruppo di trattamento o controllo. Il gruppo di trattamento ha ricevuto amido resistente da mais ad alto contenuto di amilosio, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto amilopectina priva di amido resistente.

Quali sono stati i risultati dello studio?

L’amido è stato somministrato in bustine di polvere e tutti i partecipanti, sia nel gruppo di trattamento che di controllo, hanno consumato una bustina due volte al giorno prima di pasti equilibrati e isoenergetici forniti tre volte al giorno. Lo studio è stato strutturato come un crossover clinico, dove ogni partecipante ha sperimentato entrambi gli interventi per otto settimane ciascuno: uno con l’amido resistente e l’altro con l’amilopectina senza amido resistente.

I risultati indicano che l’uso di amido resistente ha portato a una perdita di peso media di circa 2,8 kg e a miglioramenti nella resistenza all’insulina tra i partecipanti sovrappeso. Inoltre, lo studio ha evidenziato che questi benefici sono stati principalmente legati ai cambiamenti osservati nella composizione del microbioma intestinale.

Fonte: NIH

alimentazioneamido resistente nella dietadiabete e amido resistentedietasalutetest
Commenti (0)
Aggiungi Commento