90 tonnellate di “latte andato a male” allungato con soda caustica e acqua ossigenata: maxi sequestro in questa nota azienda italiana!

Un’indagine di vasta portata ha scosso il panorama lattiero-caseario italiano, mettendo sotto i riflettori l’azienda TreValli Cooperlat, una delle principali realtà del settore. L’accusa? Utilizzo di sostanze vietate come soda caustica e acqua ossigenata per manipolare il latte, sollevando serie preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e sull’integrità delle operazioni nel comparto.

Sequestro di latte con tracce di soda caustica e acqua ossigenata per conservarlo meglio, è allerta!

Il caso è emerso dopo il sequestro di notevoli quantità di latte e formaggi presso uno degli stabilimenti affiliati al gruppo. L’azione delle autorità è stata innescata da una segnalazione interna, proveniente da un’ex dipendente dell’azienda, che ha sollevato sospetti su pratiche discutibili all’interno della catena di produzione.

Le accuse rivolte all’azienda riguardano l’utilizzo di soda caustica e acqua ossigenata per correggere l’acidità del latte deteriorato. Questo presunto comportamento rappresenterebbe un grave caso di adulterazione e frode commerciale, con implicazioni significative sulla fiducia dei consumatori e sulla reputazione dell’azienda stessa.

Al momento, l’inchiesta coinvolge un numero considerevole di individui, tra dipendenti e dirigenti dell’azienda, oltre a consulenti esterni e personale tecnico. L’obiettivo delle autorità è chiarire fino in fondo le circostanze dietro queste pratiche sospette e garantire che vengano adottate le misure necessarie per prevenire futuri illeciti.

TreValli Cooperlat, celebrando il suo sessantesimo anniversario lo scorso giugno, si era presentata come una realtà consolidata, con una vasta rete di produzione e distribuzione. Tuttavia, l’azienda ora si trova al centro di un’indagine che solleva interrogativi sulle pratiche operative nel settore lattiero-caseario italiano, mettendo in discussione la trasparenza e l’etica aziendale.

Maxi sequestro da 90 tonnellate di latte per l’azienda TreValli Cooperlat

Nonostante le pressioni, l’azienda ha respinto categoricamente le accuse, sottolineando la conformità degli standard igienici e qualitativi nei suoi processi produttivi. Tuttavia, un’azione congiunta delle forze dell’ordine ha portato al sequestro di ulteriori quantità di latte e formaggi adulterati, confermando la gravità della situazione e la necessità di un intervento deciso da parte delle autorità competenti.

Il ministro dell’Agricoltura ha espresso sostegno per l’operato delle forze dell’ordine nel tutelare la sicurezza alimentare e l’interesse dei consumatori. Tuttavia, questo episodio solleva interrogativi significativi sulla vulnerabilità del sistema di controllo e sulla necessità di rafforzare le misure di vigilanza nel settore alimentare.

L’utilizzo di sostanze proibite come acqua ossigenata e soda caustica nella lavorazione del latte è assolutamente vietato per legge, data la loro pericolosità e il potenziale rischio per la salute dei consumatori. La scoperta di tali pratiche illecite solleva seri dubbi sulla trasparenza e l’integrità delle operazioni aziendali, richiedendo un’azione immediata e incisiva da parte delle autorità competenti.

Si sospetta che il latte adulterato possa essere stato reinserito nel processo produttivo anziché eliminato, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti destinati ai consumatori. La situazione richiede un’analisi approfondita e una risposta tempestiva da parte delle autorità, al fine di ripristinare la fiducia nel settore lattiero-caseario e garantire la sicurezza e l’integrità dei prodotti alimentari sul mercato.

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