Altroconsumo ha condotto un’analisi su 15 varietà di tagliatelle all’uovo, esaminandole attraverso una serie di criteri diversificati. Oltre alla composizione degli ingredienti e alla rilevazione di eventuali contaminanti, sono stati considerati anche aspetti quali la consistenza, la capacità di mantenere la cottura e, naturalmente, il gusto.
Tagliatelle all’uovo, quali comprare e quali evitare secondo Altroconsumo!
Le tagliatelle all’uovo rappresentano un’icona culinaria della tradizione italiana. Mentre l’ideale rimane la preparazione casalinga, la realtà è che la maggioranza opta per l’acquisto di versioni già pronte, spesso preferendo quelle secche per la loro praticità di conservazione.
Nel vasto assortimento dei supermercati, le scelte sono molteplici e proprio su questa gamma di prodotti si è concentrato un recente studio condotto da Altroconsumo, coinvolgendo 15 varietà.
Dal rigido controllo di laboratorio fino alla sperimentazione pratica in cucina e al degustare, ogni aspetto è stato scrutato per offrire un resoconto esaustivo sulla qualità dei prodotti disponibili sul mercato.
I criteri impiegati per valutare le tagliatelle comprendono:
- Livello di umidità
- Peso netto del prodotto
- Contenuto di steroli, rivelando la quantità di uova impiegate (è importante notare che, per regolamento, le tagliatelle all’uovo devono essere prodotte con semola di grano duro e almeno 4 uova intere di gallina, prive di guscio, per ogni chilo di semola, con un peso totale non inferiore a 200 grammi)
- Rilevamento di micotossine (sono state penalizzate le tagliatelle che presentavano ocratossina A e deossinivalenolo – Don)
- Individuazione di pesticidi (il test è stato esteso a oltre 700 sostanze)
- Presenza di impurità (quali frammenti di insetti, fibre sintetiche o materiali plastici)
- Qualità dell’etichettatura (è stata valutata la completezza delle informazioni obbligatorie e facoltative)
- Qualità dell’imballaggio
Infine, i prodotti sono stati valutati anche in base alle loro prestazioni culinarie. Le prove di cottura e di degustazione sono state condotte da chef esperti in modo anonimo; essi non erano a conoscenza delle marche delle tagliatelle testate, assicurando così la massima imparzialità e obiettività nel giudizio.
Durante il processo di valutazione, il 40% del punteggio totale è assegnato alle prove di cottura e degustazione svolte dagli chef, mentre un altro 40% è attribuito alle analisi di laboratorio, che includono la ricerca di micotossine, l’indagine sulle impurità e sui residui di pesticidi. Infine, la valutazione dell’etichetta e dell’imballaggio contribuisce ognuna al 10% del punteggio totale.
Quali sono le marche migliori e quelle peggiori di tagliatelle all’uovo secondo il test?
Tra tutte le marche esaminate, le tagliatelle della Luciana Mosconi hanno ottenuto il punteggio più alto, raggiungendo comunque solo una qualità buona con 69 punti.
Al secondo posto si posizionano le tagliatelle della Belli Pastificio Artigianale Pasta all’uovo con 68 punti, anch’esse di qualità buona. La medaglia di bronzo va invece alle tagliatelle De Cecco, modello N°304, con 66 punti. Quest’ultime, però, si distinguono come il miglior acquisto, offrendo il miglior rapporto qualità-prezzo tra i prodotti testati.
Le marche di qualità buona sono:
- Barilla Le Emiliane Tagliatelle all’uovo (65 punti)
- Coop Tagliatelle 288 Pasta all’uovo (64 punti)
- Le Mantovanelle Le Mulinette Tagliatelle 104 (64 punti)
Le marche di qualità media sono:
- La Pasta di Camerino Tagliatelle (59 punti)
- Selex Pasta all’uovo Tagliatelle (59 punti)
- Tre Mulini (Eurospin) Pasta all’uovo Tagliatelle (59 punti)
- Divella Tagliatelle all’uovo 95 (58 punti)
- Granoro Dedicato Tagliatelle all’uovo N.116 (58 punti)
- Dallari Tagliatella 37 (54 punti)
- Conad Tagliatelle all’uovo (51 punti)
Per la qualità bassa troviamo:
- Carrefour Original Tagliatelle all’uovo N°224 (49 punti)
- Giglio Le Sfogliate Tagliatelle all’uovo (48 punti)
Fonte: Altroconsumo