Nel cuore delle nostre cucine, le pentole e le padelle antiaderenti hanno da tempo conquistato un ruolo essenziale grazie alla loro praticità e funzionalità. Tuttavia, dietro la comodità di utilizzo si nascondono potenziali rischi per la salute che spesso sfuggono alla nostra attenzione. Uno studio ha fatto emergere le peggiori marche di padelle piene di PFAS.
Peggiori padelle con PFAS: lo studio punta il dito sulle migliori marche (quelle più costose)!
Le proprietà antiaderenti e la resistenza al calore delle comuni padelle in teflon sono il risultato dell’utilizzo di sostanze chimiche pericolose per la nostra salute e per l’ambiente, conosciute come PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche). Queste sostanze, introdotte negli anni ’50, sono impiegate in una vasta gamma di prodotti, dalle pentole al packaging alimentare, per le loro proprietà impermeabilizzanti e antiaderenti.
Tuttavia, numerosi studi hanno messo in luce i rischi associati agli PFAS, accusati di essere potenzialmente cancerogeni e di influenzare negativamente il nostro sistema endocrino, oltre a favorire patologie croniche come obesità e diabete. Il loro impatto sull’ambiente è altrettanto preoccupante, poiché queste sostanze persistono nell’ecosistema e si accumulano negli organismi viventi, guadagnandosi l’appellativo di “prodotti chimici eterni”.
Nonostante l’attenzione crescente verso gli PFAS, queste sostanze non sono ancora state completamente vietate e continuano ad essere utilizzate nella produzione di oggetti di uso quotidiano. Le padelle in teflon rappresentano un esempio emblematico di questo fenomeno, spesso rilasciando sostanze tossiche nei cibi durante la cottura.
Una recente indagine condotta dall’associazione dei consumatori francese Que Choisir ha messo in luce la presenza di PFAS nelle padelle in teflon, esponendo una realtà preoccupante. Il campione selezionato includeva padelle di marchi rinomati e prodotti economici, insieme a una padella in ceramica, con l’obiettivo di confrontare la presenza di sostanze chimiche dannose.
Quali sono i risultati del test francese? Non farti trarre in inganno dal prezzo!
I risultati dell’indagine hanno mostrato che tutte le padelle in teflon rispettavano le normative vigenti per quanto riguarda i livelli di PFAS, ma ciò non significa che fossero prive di rischi. Infatti, la normativa attuale regolamenta solo una piccola parte delle centinaia di sostanze PFAS utilizzate nella produzione di pentole e padelle antiaderenti.
Inoltre, l’indagine ha evidenziato la presenza di diverse sostanze chimiche sospette, non regolamentate, nelle padelle in teflon, sollevando dubbi sulla loro sicurezza a lungo termine. Alcuni marchi, come Tefal Ingenio, sono stati particolarmente criticati per la presenza di un elevato numero di sostanze chimiche.
Le padelle in ceramica, spesso presentate come un’alternativa più sicura al teflon, hanno mostrato una presenza significativamente inferiore di PFAS, ma presentano anche svantaggi in termini di resistenza e durata nel tempo.
Padelle di qualità buona:
- Casa (E. Leclerc), un prezzo medio di 25,50 euro.
Padelle di media qualità:
- Carrefour Casa, prezzo medio di 12,99 euro.
Padelle di qualità mediocre:
- Ernesto (LIDL) in alluminio, prezzo medio di 5,99 euro
- Cristel Cookway, prezzo medio di 69,90 euro
- IKEA 365+, prezzo medio di 14,99 euro
- Tefal Ingenio ECO resist, prezzo medio di 61,00 euro
Tra quelle di pessima qualità troviamo quelle più costose:
- De Buyer Choc Resto Induzione, prezzo medio di 67,50 euro
- Rivestito Beka Chef, prezzo medio di 89,00 euro
L’indagine delle padelle ha evidenziato la complessità della questione della sicurezza alimentare e l’importanza di una maggiore regolamentazione e trasparenza nella produzione di utensili da cucina. La scelta consapevole dei consumatori diventa quindi cruciale per proteggere la nostra salute e l’ambiente da potenziali rischi nascosti nelle nostre cucine.
Fonte: Que Choisir