Patatine in busta, acrilammide e pesticidi trovati in tutte le marche (o quasi): queste ne hanno i livelli più alti!

Le patatine nel sacchetto costituiscono un piacere irrinunciabile, amatissimi da grandi e piccini, consumati in diverse occasioni come feste, aperitivi o semplicemente davanti a un film avvincente.

Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che le patatine nel sacchetto non siano propriamente considerati un cibo salutare. Dovremmo evitare il consumo e, se possibile, limitarlo al minimo. Questi prodotti subiscono una serie di trasformazioni prima di essere confezionati, risultando ricchi di grassi, aromi e componenti controversi.

Patatine nel sacchetto, trovati pesticidi e acrilammide: lo studio tedesco!

L’impatto negativo di queste patatine nel sacchetto sulla salute è ben più elevato di quanto immaginiamo, come evidenziato dalla recente indagine condotta dalla rivista tedesca Öko-Test. L’analisi ha esaminato diverse confezioni di patatine, cercando residui di pesticidi, acrilammide, oli minerali e altre sostanze dannose. Il risultato ha destato preoccupazioni.

Patatine in busta, acrilammide e pesticidi trovati in tutte le marche (o quasi): queste ne hanno i livelli più alti!

Il campione di analisi comprendeva 20 confezioni di patatine aromatizzate alla paprica, con sette varianti biologiche. Le infografiche illustrano chiaramente come la maggior parte dei prodotti esaminati non rispetti gli standard di qualità e sicurezza alimentare.

Solo un quinto delle patatine analizzate ha ricevuto un punteggio elevato e ha ottenuto la classificazione di “ottimo”. Altri sei campioni sono stati giudicati come “buoni”, mentre quasi la metà dei prodotti presentava una tale quantità di sostanze nocive da sconsigliarne il consumo.

@Öko-Test

@Öko-Test

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Poiché lo studio è stato condotto in Germania, le referenze dei prodotti riguardano principalmente il mercato tedesco. Tuttavia, sarebbe interessante ripetere uno studio simile anche sui prodotti venduti nel nostro Paese.

Quali sono i pericoli delle patatine in busta?

La ricerca tedesca si è concentrata sull’individuazione di sostanze chimiche pericolose e controverse presenti negli snack, spesso in quantità eccessive, rappresentando un grave rischio per i consumatori.

Gli esperti hanno evidenziato livelli pericolosi di acrilammide in otto dei prodotti analizzati, una sostanza cancerogena presente in molti alimenti amidacei che subiscono processi di cottura o tostatura. La cosa che fa scalpore  è il fatto che dai risultati è emerso che le patatine provenienti da agricoltura biologica presentano i più alti livelli di acrilammide. La spiegazione degli autori è stata:

Nell’agricoltura biologica è vietato l’uso di inibitori della germinazione. Per poter conservare le patate a lungo, sono necessarie temperature comprese tra due e quattro gradi Celsius. Tuttavia, l’ambiente freddo provoca l’accumulo di zuccheri come glucosio o fruttosio nel tubero. Questi a loro volta possono contribuire alla formazione di livelli più elevati di acrilammide durante i processi di frittura.

Tracce di idrocarburi aromatici degli oli minerali (MOAH) sono state riscontrate in molti dei cibi comuni, da latti formulati ad oli extravergini, da creme spalmabili a biscotti, da dadi da brodo a margarine e burger vegani.

Le analisi hanno rivelato la presenza di esteri glicidilici degli acidi grassi in quattro campioni. Queste sostanze si sviluppano durante la produzione di oli e grassi vegetali e, se metabolizzate nell’organismo, possono trasformarsi in glicidolo, una sostanza dannosa per i reni e potenzialmente cancerogena.

Infine, l’analisi tedesca ha rilevato la presenza di 1,4-dimetilnaftalene, utilizzato come sostituto del clorprofam per la conservazione delle patate a lungo termine. Questa sostanza, inquinante per l’acqua e il terreno, è stata trovata in ben tredici dei prodotti analizzati, di cui due biologici.

Fonte: Öko-Test

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