Miele, non farti ingannare: queste sono le marche migliori da comprare al supermercato | La classifica di Altroconsumo!

Nel nostro paese ogni persona consuma all’anno mediamente 500 grammi di miele e tra i prodotti più diffusi c’è il millefiori. Altroconsumo ha analizzato in un suo test 22 marche di miele che si possono acquistare nei supermercati e discount.

Miele, i migliori da acquistare al supermercato secondo il test di Altroconsumo

Il miele millefiori è un prodotto molto amato e consumato nel nostro paese. E’ prodotto dalle api dal nettare delle piante, e il suo colore, gusto e consistenza può variare a seconda del paese da cui è prodotto. E’ amato sia da grandi che da piccini, e sugli scaffali dei supermercati ne esistono di diverse varietà: miele tradizionale, biologico, prodotte da aziende grandi o piccole.

Ma qual è il miglior miele da comprare al supermercato? Altroconsumo ha analizzato 22 vasetti di miele millefiori acquistati un po’ in tutta Italia. Per ciascun prodotto sono stati valutati i seguenti parametri:

  • etichetta: per valutare se ci fossero tutte le informazioni obbligatorie per legge e quelle facoltative
  • presenza di residui di antibiotici: l’analisi si è concentrata soprattutto sullo screening per la classe dei sulfamidici e delle tetracicline
  • conservabilità: ovvero si è analizzata la quantità d’acqua che, se troppo alta, può comprometterne la conservabilità mentre invece se troppo bassa (< 15%) rende il prodotto difficile da spalmare.
  • freschezza dei prodotti. Il test si è concentrato sulla ricerca di due parametri: l’idrossimetilfurfurale (HMF), ovvero una sostanza che non si trova nel miele appena estratto ma che si forma in seguito attraverso la degradazione degli zuccheri; e l’enzima diastasi e l’enzima invertasi che si degradano con l’invecchiamento o a causa di trattamenti termici.
  • presenza di impurità: si è ricercato la presenza di residui di smelatura (cera, propoli), schegge di legno, terra, sassolini, fili d’erba, capelli, peli, ecc.

Inoltre, ciascun prodotto è stato sottoposto all’analisi sensoriale da parte di una giuria di esperti per valutare le caratteristiche tipiche della tipologia botanica mostrata in confezione e l’eventuale presenza di difetti.

Oltre a questo è stato preso inconsiderazione anche l’eventuale presenza di zuccheri aggiunti. E’ facile trovare anche in Italia del falso miele, un prodotto adulterato proveniente dalla Cina.

Miele, le migliori e le peggiori marche da acquistare. La classifica!

Nella classifica di Altroconsumo il miglior miele italiano è Vis, Miele millefiori di Valtellina, con un punteggio di 84 punti (prezzo poco più di 8 euro per 500 grammi). Questo prodotto ha conquistato soprattutto la giuria di esperti. Anche se è il migliore, non è quello con un buon rapporto qualità/prezzo secondo ALtroconsumo.

A seguire troviamo il miele Esselunga Top con un punteggio di 79 punti valutato positivamnete per la sua conservabilità e consistenza, grazie alla giusta quantità d’acqua.

Anche il miele millefiori Carrefour ottiene un ottimo punteggio di 73 punti, un prodotto però non solo italiano ma anche ungherese. Questo miele è considerato il miglior acquisto, visto il buon rapporto qualità e prezzo (è possibile trovarlo a 3,80 euro per 500 grammi).

Ne esce bene anche il miele millefiori Manusol (MD), con un punteggio di 71, premiato soprattutto nella prova di assaggio e la conservabilità.

Al 5° posto della classifica troviamo due miele del discount:

– il Dolciando Eurospin considerato anch’esso il miglior acquisto (premiato per la sua etichetta precisa, anche se non è italiano, ma prodotto in Ucraina e Ungheria).

– il miele Maribel di Lidl valutato bene soprattutto per la sua freschezza, anche se proviene da paesi Ue e non Ue non precisata in etichetta.

A seguire vi sono i mieli considerati buoni tra cui:

  • Apicoltura Piana. Proveniente da Ungheria e Ucraina.
  • Saper di Sapori (SELEX). Miele millefiori italiano
  • Alce Nero. Miele millefiori italiano biologico
  • Apicoltura Casentinese. Millefiori selezione italiana
  • Ambrosoli miele. Origine Italia, Argentina, Ungheria e Moldavia.
  • Coop. Miele millefiori 100% italiano

Di qualità media sono invece:

  • Luna di Miele, miele di fiori (non è italiano).
  • Rigoni. Miele italiano
  • Il Pungiglione. Miele millefiori bio italiano
  • Conad. Millefiori 100% italiano
  • Mielizia. Miele italiano millefiori
  • La valle del miele. Miele di fiori. Origine di diversi paesi, non italiano.
  • Rigoni Mielbio. Miele italiano fiori bio

Alle ultime posizioni in classifica troviamo:

  • Altromercato. Miele millefiori Locandona Messico penalizzato per la sua poca freschezza per un’alta presenza di idrossimetilfurfurale
  • Le terre di Ecor. Fattoria di Vaira Miele millefiori
  • Terre d’Italia. Miele millefiori d’Umbria

La replica de Il Pungiglione

Arriva la replica di uno dei produttori di miele che si trova a metà classifica: il Pungiglione, una cooperativa italiana produttore di miele biologico.

Luca Angella, esperto e assaggiatore di miele ci spiega:

“La ricerca è stata fatta comparando mieli italiani, esteri, biologici e convenzionali. Capite che paragonare ad esempio il prezzo di questi prodotti così diversi è qualcosa che non si può fare. Il valore di partenza di un miele italiano, ancor più se biologico, è ben diverso da quello di un miele Ue o extra Ue o di una miscela di mieli. Noi del Pungiglione siamo stati penalizzati moltissimo per la questione dell’HMF il parametro sulla freschezza che, secondo il test, sarebbe addirittura al di sopra dei limiti di legge. Abbiamo chiesto qual era il lotto preso a campione nel test che nel frattempo abbiamo analizzato con i nostri strumenti interni e i valori non corrispondono a quelli riportati dalla rivista. Naturalmente ora abbiamo commissionato le analisi ad un laboratorio accreditato per capire chi ha ragione”

Cosa è successo quindi al miele?

“Quel valore si può alzare anche in caso il miele si sia surriscaldato. Se il campione ad esempio è stato tenuto per due anni su uno scaffale a contatto con la luce, o in un magazzino caldo, il valore potrebbe essersi modificato. Insomma, nella fase di passaggio dalla produzione all’arrivo nei supermercati può esserci stato qualcosa che ha cambiato il valore dell’HMF”

Luca continua dicendo:

“sembra che il test consigli in pratica di acquistare miele non italiano, tanto è ugualmente buono e costa anche meno. Ma come si fa a fare un rapporto qualità prezzo con mieli così tanto diversi paragonando un prodotto biologico e un altro tradizionale che magari viene dall’Ungheria? Purtroppo dall’analisi passa un po’ il seguente messaggio: è inutile che compro un miele italiano, è inutile che compro un miele biologico, risparmio comprando un miele non italiano al discount tanto è buono lo stesso. È un danno non da poco”.

Fonte: Altroconsumo, Greenme

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