Non si placano le proteste sugli scontrini pazzi dei gestori di ristoranti e bar. Ogni giorno spunta una nuova polemica da parte dei consumatori sempre più arrabbiati dalla richiesta di pagare in più per dei servizi che prima erano gratis. Questa volta a protestare è la famosa giornalista Selvaggia Lucarelli che ha condiviso sui suoi social lo scontrino fiscale. Lo scontrino le è stato inviato da una mamma dopo aver consumato un piatto di pasta assieme a sua figlia di 2 anni.
Ristoratore chiede “2 euro” in più per un piattino di condivisione per la bimba di 2 anni: scoppia la polemica!
La mamma aveva chiesto al ristoratore un piattino in più per condividere la pasta con la figlia. Una volta arrivato il conto si accorge del supplemento di 2 euro per il piattino portato alla figlia. Dopo i 2 euro chiesti ad una coppietta per dividere a metà il toast avvenuto poco tempo fa sul lago di Como, ecco qui che si riaccende la polemica. Il post pubblicato da Selvaggia Lucarelli diventa subito virale e il ‘caro vacanze’ e i supplementi di ‘condivisione’ aggiunti ai turisti è inaccettabile.
Selvaggia Licarelli allega la foto dello scontrino in questione assieme a una lista di cose che gli altri al tavolo avevano preso per mangiare. L’ex giudice di ‘Ballando con le Stelle’, scrive nel post pubblicato sui social:
“Liguria. Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo in conto il coperto”.
Il nipote del ristoratore sentitosi attaccato, ha precisato che “alla richiesta, i clienti sono stati avvertiti del supplemento al conto finale“. Ma per tutti, “far pagare 2 euro un piattino vuoto dato su richiesta del cliente non è da sconsiderati ma è una forma pietosa di sfruttamento del turista”. “Non è sicuramente un illecito, ma è un modo per spennare il cliente. Per la bambina era stato già pagato il coperto che in linea di principio dovrebbe prevedere anche l’uso di piatti, bicchieri e posate”, risponde un utente.
C’è però chi difende anche il ristoratore: “Diciamo che ci sta, specie se i clienti sono stati avvisati in anticipo. Per il ristorante è comunque un costo dover usare e lavare un piattino in più (che poi 2 € siano tanti può essere un altro discorso). Con un po’ di buonsenso, il ristoratore, avrebbe potuto abbuonarlo”.
Imporre ad un cliente (abituale o turista che sia) il “prezzo” di 2 euro per un piattino vuoto è un’intollerabile speculazione economica ai danni dei consumatori.