Wurstel, non sono tutti uguali: questi sono i marchi più sicuri da comprare al supermercato!

E’ altamente probabile che i casi di intossicazione da Listeria dopo il consumo di wurstel, dipendano dal fatto che essi non sono pastorizzati. Per quanto possa sembrare incredibile infatti, la legge non obbliga i produttori di tale alimento a questo processo, piuttosto lungo e costoso.

Vediamo di capirci di più.

Wustel, non sono tutti uguali: alcuni marchi possono contenere batteri pericolosi!

La cosiddetta fase di pastorizzazione avviene immergendo il prodotto già confezionato in una vasca di acqua calda a 80°C. A seconda del formato, il tempo di posa va da 9 a 15 minuti. L’operazione comporta un notevole dispendio di energia, pertanto anche costi alti. Seguono raffreddamento, asciugatura, imballaggio e spedizione. La pastorizzazione serve ad eliminare germi patogeni pericolosi come Listeria e Salmonella, per cui i wurstel possono essere mangiati anche crudi.

Attenzione però: non tutte le aziende eseguono il processo di pastorizzazione alla giusta temperatura e per il tempo necessario, quindi la totale eliminazione dei microbi non è del tutto assicurata. Come capire se i wurstel sono pastorizzati o meno? Semplice, basta leggere l’etichetta. Essa riporta la dicitura esplicita “pastorizzato” oppure non consiglia di consumare il prodotto “previa cottura” (per cautelarsi).

La pastorizzazione è una fase che, seppur non obbligatoria per legge, è di fondamentale importanza per la sicurezza del consumatore. Se essa non avviene o viene eseguita in modo blando, la Listeria rischia di contaminare il wurstel e di causare seri problemi, in rari casi anche la morte, a chi lo mangia.

Wurstel, occhio all’etichetta: questi sono i più sicuri da comprare al supermercato!

Recentemente l’intossicazione da Listeria di un gruppo di persone dopo il consumo di wurstel che ha portato a due decessi, ha messo sotto accusa il gruppo Veronesi, che ha la proprietà dei marchi Wudy Aia e Golosino Negroni. Sembra che il focolaio sia partito da lì e che l’azienda non sottoponesse i wurstel a pastorizzazione.

Lo scandalo suscitato dalla grave vicenda ha spinto le autorità preposte a sollecitare un cambiamento delle linee di produzione da parte di Veronesi. Ad ogni modo ricordate che i wurstel non sono tutti uguali e, al momento dell’acquisto, i consumatori, per preservare la propria e l’altrui salute, dovrebbero stare attenti all’etichetta ed orientarsi sui marchi che esplicitano la pastorizzazione.

La dicitura “consumarsi previa cottura” dovrebbe spingere a dirigersi altrove in quanto, implicitamente, indica che la pastorizzazione non è avvenuta o è stata fatta in maniera approssimativa. Ci si attende che le linee guida da parte del Ministero della Salute diventino ancora più rigide a riguardo, ma nel frattempo l’informazione corretta può salvare la vita. Quindi al supermercato leggete sempre le etichette e optate per marchi di wustel pastorizzati, più sicuri rispetto a tutti gli altri.

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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