Frutta e verdura, troppe microplastiche: queste sono quelle più contaminate in assoluto | Le porti sempre in tavola!

Sembra proprio che tutti noi, a qualsiasi latitudine, involontariamente ingeriamo micro e nanoplastiche, in quanto le acque e i terreni ne sono piene. Lo confermano diversi studi e ricerche di enti prestigiosi. E’ soprattutto con la frutta e la verdura che abitualmente portiamo in tavola, ma non solo, che queste sostanze nocive vengono a contatto con il nostro corpo. Ecco cosa dobbiamo sapere a riguardo.

Microplastiche in frutta e verdura, un serio rischio per la salute dei consumatori!

A destare maggiormente l’interesse degli studiosi in questo periodo, è il problema delle acque reflue. I loro fanghi, dopo opportuni trattamenti, vengono infatti nuovamente immessi in natura e usati come fertilizzanti dalla maggior parte dei Paesi a livello mondiale. Poiché le acque da cui derivano contengono molte microplastiche, ne consegue che anch’essi ne siano pieni (pare l’1% circa del loro peso secco).

Poiché in Europa, nell’ottica della circolarità, una specifica direttiva ne promuove il riutilizzo, è evidente che, diffondendosi nei campi agricoli, anche frutta e verdura ne assorbano un determinato quantitativo. Senza contare il problema ulteriore che creano alle acque del mare, che le ricevono dai fiumi.

Per quanto riguarda l’impatto delle microplastiche sulla nostra salute, non si hanno ancora certezze in merito. Sono tuttavia accertati gli effetti negativi sul sistema endocrino e nervoso. Si teme inoltre, che possano causare disfunzioni ai feti. Probabili anche allergie e infiammazioni derivanti dalle microplastiche che si ingeriscono attraverso il consumo di acqua, sale e pesce.

A parte ciò, molto in merito resta ancora da scoprire ed è pertanto ancora al vaglio degli studiosi.

Frutta e verdura, queste sono quelle più contaminate in assoluto: le porti sempre in tavola!

Accertata la contaminazione di frutta e verdura da parte di micro e nanoplastiche, quali di esse ne contengono in percentuale maggiore?

L’Università di Catania ha condotto una ricerca specifica nel 2020, nel corso della quale è emerso che tra la frutta e la verdura vendute al mercato, tutte per altro contaminate, lo erano maggiormente le mele e le carote. Uno studio olandese inoltre, ha appurato che le nanoplastiche si concentrano nelle radici ma, in misura minore, finiscono anche nelle foglie e nei frutti.

E’ questo il motivo per cui vegetali come cavoli ed insalata, solo per fare un paio di esempi tra i più comuni, ne contengono un quantitativo relativamente basso, mentre è molto più elevato nei tuberi come le carote, le rape, i ravanelli, ecc.

Sulla questione gli esperti sono divisi: per alcuni i fanghi per fertilizzare i terreni vanno banditi tout court (come già accaduto nei Paesi Bassi e nello Stato del Maine negli USA), mentre per altri il sistema va soltanto migliorato.

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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