Acqua in bottiglia, attenzione | Se vedi questo in etichetta, NON ti azzardare a berla | Nessuno lo sa, ma è tossica!

E’ sempre bene leggere le etichette di tutti i prodotti che si acquistano al supermercato, tra cui le date di scadenza per evitare spiacevoli sorprese. Anche l’acqua in bottiglia ha una data di scadenza presente sulla confezione di plastica o vetro. Quindi anche l’acqua è uno di quei prodotti che non può essere consumato “per sempre”. La data di scadenza dell’acqua in bottiglia di solito è compresa tra 1 e 3 anni dall’imbottigliamento e dipende anche del materiale (plastica o vetro) e del produttore.

Acqua in bottiglia, attenzione | Se vedi questo in etichetta, non berla!

Drinking water bottle with expiration date isolated on white background

Sulle confezioni di acqua che acquistiamo si può leggere, in genere sul tappo o su una parte della bottiglia, “da consumarsi preferibilmente entro” e la data (mese e anno) entro cui è raccomandato consumare quell’acqua. Quindi anche sull’acqua che compriamo al supermercato è presente il TMC, ovvero il Termine Minimo di Conservazione. Non si tratta di una data di scadenza categorica come quella che troviamo sulle etichette di molti alimenti “Da consumarsi entro”.

In realtà, a scadere non è l’acqua, ma il fatto che essa sia all’interno di un materiale come la plastica che col passare del tempo può esporre alcuni rischi per la salute ed è per questo motivo che va consumata entro una determinata data.

Acqua in bottiglia, se è scaduta non berla. Può essere contaminata da sostanze chimiche!

Sappiamo, che col passare del tempo la plastica può rilasciare sostanze chimiche nell’acqua imbottigliata. Questo rappresenta un rischio serio per la salute. Infatti, ci sono alcuni studi effettuati nel 2018 che hanno dimostrato come dalle bottiglie in plastica possano migrare sostanze chimiche nell’acqua contaminandola, come antimonio e bisfenolo A (BFA).

Se queste sostanze vengono ingerite ogni giorno, tendono ad accumularsi nel corpo, creando problemi e lo sviluppo di malattie all’intestino, ai polmoni e al sistema immunitario. Un altro fattore che potrebbe accelerare il rilascio di queste sostanze dannose è l’esposizione delle bottiglia d’acqua al calore. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato come le temperature alte possano favorire non solo una maggiore esposizione a queste sostanze, ma anche una maggiore crescita batterica.

Quando si acquista l’acqua imbottigliata (soprattutto se sono realizzate in PET, come la maggior parte di quelle presenti al supermercato) è opportuno conservarle sempre in un luogo fresco e al riparo dalla luce diretta del sole. Bisogna evitare di tenere le bottiglie per molto tempo al caldo in macchina in estate o sul balcone di casa. Queste buone abitudini possono promuovere una corretta conservazione dell’acqua e ridurre il rischio di ingerire sostanze dannose per la salute.

Inoltre un’altra caratteristica da considerare è che l’acqua gassata una volta scaduta potrebbe diventare liscia e perdere così l’effetto bollicine, che caratterizza poi questo prodotto. Risultati allarmanti invece per quanto riguarda le acque minerali. Secondo un recente test tedesco, è stata riscontrata la presenza in tracce di metalli pesanti in molti marchi italiani.

Una scelta buona è quella di bere acqua di rubinetto se buona e potabile così da evitare di bere acqua imbottigliata. Ma se non riusciamo a fare a meno di comprarla, almeno è consigliabile scegliere quelle in bottiglie di vetro, molto più sicure e igieniche.

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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