Pellicola per alimenti, contiene ftalati e sostanze plastiche | Solo 4 prodotti sono davvero sicuri

Chi non ha mai conservato i cibi con la pellicola per alimenti? La pellicola per alimenti è un prodotto molto comodo per la conservazione dei cibi. Ma se teniamo a cuore la nostra salute e quella dell’ambiente non dovremmo più utilizzarla. I motivi sono tanti ed esistono anche altre alternative più sicure per conservare gli alimenti, oltre la pellicola alimentare.

E’ flessibile, si adatta a tutto, economica ed è facile da utilizzare quando c’è il bisogno di conservare cibo avanzato. E’ adatta per isolare il cibo dall’aria e dai microrganismi e quindi è in grado di conservare più a lungo tutti i tipi di alimenti. Ma di quali materiali è fatta la pellicola per gli alimenti?

Pellicola per alimenti: contiene ftalati e sostanze plastiche che potrebbero passare nel cibo

La maggior parte delle volte la pellicola alimentare è fatta in PVC (polivinilcloruro di vinile), un materiale assai diffuso che garantisce una maggiore flessibilità e aderenza agli alimenti. La pellicola realizzata in PVC non dovrebbe essere usata per la conservazione di cibi grassi e contenenti alcol per evitare che le sostanze plastificanti passino all’alimento. La pellicola in PVC è un materiale inquinante per l’ambiente anche nella fase di produzione, visto che vengono rilasciate diverse sostanze chimiche.

Ci sono però anche pellicole fatte in polietilene (PE), un materiale stabile e impermeabile per i i diversi tipi di cibi. Questo materiale sicuramente è il migliore sia dal punto di vista salutistico che ambientale.

La legge Ue n.10/2011 ammette l’uso di polivincloruro nelle pellicole per gli alimenti anche se i produttori devono rispettare limiti molto bassi di un’eventuale migrazione di particelle che corrispondono a circa 10 ppb (corrispondente a 0,01 mg) di sostanza per ogni chilo di cibo.

La migrazione negli alimenti comprende sostanze come gli ftalati che sono usati per realizzare queste pellicole. Gli ftalati possono causare alterazioni ormonali. Il rischio è maggiore soprattutto se si usa la pellicola contenente PVC per la conservazione dei cibi grassi. Purtroppo capita sempre più spesso, un po’ per la fretta, un po’ acquistando prodotti alimentari per semplicità di utilizzo e dal basso costo, di fare attenzione ad aspetti importanti per la nostra salute e l’ambiente.

Le 4 migliori alternative più sicure alla pellicola per alimenti

Siccome la pellicola ad uso alimentare è dannosa per la nostra salute, l’ambiente ed è difficile da riciclare dovremmo scegliere altri metodi per conservare gli alimenti. Le alternative più salutari e sicure sono:

1. Pellicola biodegradabile compostabile

In vendita ormai dappertutto, nei negozi di alimentazione biologica ma anche online, esistono pellicole biodegradabili e compostabili realizzate in Mater- Bi che possono essere riciclate assieme ai residui alimentari nell’umido o anche essere utilizzate per il compost.

2. Imballaggio naturale Beeopak

Un altro imballaggio naturale è il Beeopak realizzato a partire da resina di pino, cera d’olio, cera d’api e olio di nocciole. E’ un materiale traspiranti e antibatterico, e possiede un certificato biologico.

3. Contenitori di vetro

Altri materiali per conservare i nostri alimenti sono i contenitori e vasetti in vetro. Così facendo, si evita l’utilizzo della plastica e il rischio del rilascio di tossine negli alimenti. Si possono usare all’infinito risparmiando molto.

4. Coperchi in silicone

Un’altra valida alternativa sicura sono i coperchi in silicone che si adattano facilmente a contenitori di diversi formati. Naturalmente il materiale utilizzato per realizzare questi coperchi deve essere atossico.

Per quanto riguarda la conservazione degli impasti a lunga lievitazione come il pane e la pizza, si possono cospargere di olio e conservare in un panno umido in un piatto o in una ciotola di vetro.

Fonte: Greenme

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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