In seguito ad alcune ricerche di Greenpeace è venuto alla luce un utilizzo mascherato e non di poco peso di plastiche e microplastiche in molti prodotti di cosmesi di uso quotidiano. Vediamo insieme cosa è risultato dalla ricerca di GreenPace e quali sono le marche incriminate.
Cosmetici contenenti microplastiche, ecco le marche peggiori secondo il test!
I prodotti in questione (Bionike, Deborah, Kiko, Lancôme, Lush, Maybelline, Nyx, Pupa, Purobio, Sephora e Wycon), sui quali Greenpeace ha voluto effettuare dei test, sono specifici per il make up. Sono prodotti utilizzati quotidianamente da molte donne sulla loro pelle, come rossetti, fondo tinta, cipria, mascara, lucidalabbra, tutti di note marche ad ampia diffusione e molto apprezzate dalle donne, e soprattutto commercializzate come tra le migliori.
Nei test effettuati sono state riscontrate percentuali di plastica nel 79% di prodotti, di cui il 38% sotto forma di microplastiche. Queste particelle sono tossiche sia per le persone che per l’ambiente, ma non rientranti nella lista di quelle vietate in Italia, in vigore dall’inizio del 2020.
Dai controlli eseguiti, le marche nelle quali sono state riscontrate le maggiori percentuali di plastiche, microplastiche e polimeri, sono:
- Lush (99%)
- Maybelline (85%)
- Deborah (84%)
- Sephora (83%)
- Wycon (78%)
I cosmetici che contengono più microplastiche, secondo il test
Mentre l’elenco dei prodotti specifici, in ordine per quantità rinvenuta, sono:
- mascara (90%)
- rossetti e lucidalabbra (85%)
- fondotinta (74%)
- illuminanti (69%)
- ciprie (43%)
Nel marchio Lush è stata riscontrata soprattutto la presenza del polietilene in 14 prodotti della sua gamma. Ma non è l’unico marchio, in altri il polimero in questione risulta utilizzato non solo in forma solida, ma anche in forma liquida.
I test hanno evidenziato la presenza di microplastiche in ben 10 prodotti, 6 con Polyethylene, 2 con Polymethyl methacrylate e altri 2 prodotti con Polyamide/Nylon-12.
Il Polyethylene è stato trovato in 6 prodotti:
- illuminante della Sephora
- rossetti di Maybelline e Bionike
- mascara di Kiko, Lancôme e Deborah
Il Polymethyl methacrylate è stato trovato invece in 2 prodotti: illuminante NYX e fondotinta Kiko.
Infine il Polyamide/Nylon-12 è stato trovato in: cipria Wycon e cipria Pupa mentre il polietilene tereftalato nel mascara Deborah.
Inoltre, è stato complicato individuare tutte le microplastiche presenti a causa delle piccole dimensioni delle particelle. Ma anche a causa della loro combinazione con altri pigmenti che ha reso impossibile l’identificazione.
Che cosa sono le microplastiche
Le microplastiche sono piccoli pezzi di plastica lunghi meno di cinque millimetri che possono essere dannosi per il nostro oceano e la vita acquatica oltre che per l’essere umano. Esistono due tipi di microplastiche: primarie e secondarie.
Le microplastiche primarie sono minuscole particelle progettate per uso commerciale, come i cosmetici, così come le microfibre gettate dall’abbigliamento e da altri tessuti, come le reti da pesca. Le microplastiche secondarie sono particelle che derivano dalla rottura di oggetti di plastica più grandi, come le bottiglie d’acqua. Questa rottura è causata dall’esposizione a fattori ambientali, principalmente la radiazione solare e le onde dell’oceano.
Ecco cosa bisognerebbe fare!
Secondo Greenpeace servirebbe un deciso intervento da parte dei Governi e del Ministero sia della Salute che dell’Ambiente, che vietino l’utilizzo volontario di determinate sostanze come le microplastiche, ma non solo, nei prodotti suelencati. L’Italia, a quanto pare, potrebbe addirittura distinguersi come esportatrice di prodotti sostenibili. Basterebbe eliminare la parte in plastica dei contenitori per la cosmesi sostituendola con un materiale ecologico e biodegradabile.