Pesce surgelato richiamato dai supermercati per elevate quantità di mercurio, ecco i lotti ritirati!

Il pesce grasso è molto prezioso dal punto di vista nutrizionale, ma a volte il suo consumo solleva dubbi quando sentiamo che contiene elevate quantità di mercurio. Fortunatamente, non tutti i pesci hanno la stessa quantità di mercurio. Il fattore principale è la sua quantità di grasso. Questo perché il mercurio “si attacca” meglio al grasso che ad altre aree del corpo del pesce.

Pertanto, i pesci grassi, che hanno più grasso, possono contenere più mercurio. D’altra parte, quando si tratta di pesce e mercurio, anche le dimensioni contano. Sappiamo già che il pesce grosso mangia il pesce piccolo. E se il pesce piccolo contiene mercurio e il pesce grande mangia molti pesci piccoli, alla fine sono i grandi predatori ad esserne più carichi.

Mercurio nel pesce spada, ecco i lotti ritirati dai supermercati

Una nuova allerta alimentare riguarda proprio alcuni tranci di pesce spada surgelati, ritirati dai supermercati proprio per l’elevata quantità di mercurio oltre i limiti.

Il ministero della Salute ha pubblicato sul portale un nuovo avviso di allerta alimentare. Questo prodotto è stato ritirato dagli scaffali dei supermercati e dai negozi e si tratta di un lotto di trance di pesce spada a mezzaluna surgelate. Il motivo del richiamo è la “presenza di mercurio oltre i limiti ammessi”. Il prodotto in questione è la marca Noriberica venduto in trance da 150/250 grammi. I lotti dei prodotti ritirati sono P22-059-76 con data di scadenza prevista per il 14/09/2023. Il prodotto in questione è stato prodotto dall’azienda Congelados Noriberica SA, presso lo stabilimento di Camiño de Cebral 11, a Mos, Pontevedra, in Spagna.

Per tutti quelli che hanno acquistato questo lotto di pesce spada, si raccomanda di non consumarlo e di riportarlo al punto vendita per ottenere il rimborso della cifra spesa.

Mercurio nei pesci: quelli che ne contengono di più ne sono 3

Il pesce, soprattutto se grande predatore (come il pesce spada), può concentrare alcune sostanze presenti nell’ambiente quali il metilmercurio. Data la presenza di questo mercurio organico nelle carni del pesce in questione, soprattutto le donne in età fertile, in gravidanza o in allattamento e i bambini è bene non ne consumino spesso questo pesce. Gli esperti ritengono che la maggior parte del mercurio che finisce nei mari provenga dalle emissioni derivanti dai combustibili fossili che si disperdono nell’atmosfera e, attraverso le piogge, in mare aperto: lì il mercurio viene assorbito dai pesci attraverso la catena alimentare.

L’ingestione di elevate quantità di mercurio può causare diversi sintomi:

  • paralisi a mani e piedi
  • alterazione del sistema nervoso
  • debolezza muscolare
  • danni alla vista
  • danni all’udito

I pesci che tendono ad accumularne le quantità maggiori sono i grandi predatori, cioè quelli che ne mangiano altri più piccoli, come gli squali, il pesce spada o il tonno.

  • Questi esemplari non solo immagazzinano il metilmercurio dal mare, ma aggiungono anche quello contenuto nelle specie più piccole con cui si sono nutriti.

Pertanto, è meglio consumarli di tanto in tanto e persino evitarli in alcuni casi.

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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