Dovremmo cominciare a non versare più l’olio delle lattine di tonno direttamente nel lavandino senza nemmeno battere ciglio. Ci sono diversi motivi per non farlo. Un motivo vantaggioso è che questo liquido, è un olio completamente commestibile e si può consumare senza alcun problema, aggiungendolo direttamente alle ricette, oppure successivamente in qualche preparazione, crudo o cotto.
Come sfruttare al meglio l’olio nelle lattine di tonno e altri pesci
Questa iniziativa è stata proposta da chef rinomati come l’inglese Gordon Ramsey o il galiziano Pepe Solla, convinti che non sia solo un modo per sfruttare l’olio al meglio, ma anche per migliorare alcune ricette.
Gli usi sono vari e servono sia per preparare una maionese, un’insalata russa, una vinaigrette o semplicemente per condire con essa un’insalata verde. Gli chef lo consigliano anche per preparare una salsa per pasta, stufato di patate e riso. Si può aggiungere su una pizza o sul pane. Naturalmente si consiglia di farlo in preparazioni che incorporano il pesce in modo che i sapori siano compatibili.
E’ stato dimostrato che l’olio nelle lattine contiene buona parte delle proprietà nutritive del pesce ed è un peccato buttarlo via. Ciò si riflette in uno studio commissionato dall’associazione dei produttori italiani di conserve ittiche.
Il lavoro, svolto dal Centro Sperimentale per l’Industria Conserviera degli Alimenti (SSICA), con sede a Parma, in Italia, ha dovuto determinare il comportamento del liquido delle scatole di tonno sottoposto a diverse temperature.
L’olio nelle lattine di pesce è arricchito con Omega 3 e vitamina D
Per raggiungere a questa e altre conclusioni, hanno sottoposto una serie di scatole di tonno sott’olio a tre intervalli di temperatura di 4, 20 e 37 gradi Celsius per un periodo di 13 mesi consecutivi. Lo stesso è stato fatto con altre lattine, ma riempite solo d’olio, senza il pesce. Il lavoro degli scienziati è consistito nell’analisi dei cambiamenti nello stato fisico e chimico, nelle proprietà organolettiche e nei parametri nutrizionali.
I risultati mostrano che non si è verificato nessun cambiamento significativo nell’ossidazione, né negli aromi, nel sapore e nel colore, nel profilo degli acidi grassi o nelle vitamine, in particolare la D.
Al contrario, hanno scoperto che l’olio era più ricco di nutrienti. Uno di questi era la notevole presenza di acidi grassi polinsaturi, in particolare Omega 3. Era dovuto al fatto che questi sono liposolubili (si sciolgono nel grasso) e tendono a migrare dai pesci verso ambienti che li favoriscono, in questo caso l’olio delle conserve. Nello specifico, dieci grammi di olio presenti in una lattina di pesce forniscono il 10% dell’assunzione giornaliera raccomandata dagli esperti per l’acido grasso a catena lunga DHA.
Come per la vitamina D, anch’essa liposolubile, essenziale per il metabolismo del calcio, e presente nei pesci grassi, fornisce il 5% della dose giornaliera raccomandata per gli adulti tra i 19 e i 50 anni in soli 10 grammi di olio.
La conclusione è stata che scartando quest’olio si sprecava un terzo degli Omega 3 e una buona quantità di vitamina D.
Maggiore è la qualità dell’olio, migliore sarà il risultato in cucina
Il risultato migliore o peggiore dell’utilizzo dell’olio delle lattine dipenderà in gran parte dalla sua qualità.
Il più comune è trovare conserve in olio raffinato e di girasole, perché sono molto più economiche di quelle dell’extravergine, senza dubbio di altissima qualità. Ma in tutti i casi sono alimenti commestibili e non dovrebbero presentare alcun problema nel consumarli.
Quello di girasole sarebbe più adatto per una maionese. Quello di oliva andrebbe riservato ad altre ricette o da consumare a crudo. Non è necessario sfruttarlo subito dopo aver aperto la lattina, ma può essere conservato per quando serve, poiché l’olio non si deteriora facilmente.
Il modo più appropriato per la conservazione è in un barattolo di vetro in frigorifero. Bisognerà scolare l’olio per mantenerlo il più pulito possibile, separandoli in base alla loro provenienza. Quello che bisogna tenere in considerazione è che, oltre alle proprietà nutritive del pesce che aiutano a conservarlo, ne assorbono anche parte del sapore e devono essere utilizzate in preparazioni che richiedono o beneficiano di un sapore intenso di pesce.
Un altro motivo per non buttare l’olio delle lattine di pesce
E’ fortemente sconsigliato gettare nella rete fognaria qualsiasi tipo di olio, usato e non, perché non è riciclabile ed è dannoso per l’ambiente. Quello che devi fare, se non vuoi approfittarne, è portarlo in un punto di raccolta, proprio come si fa con l’olio della frittura, ad esempio.