I trigliceridi si chiamano così per via della loro composizione: tre acidi grassi e una molecola di glicerolo. Costituiscono la maggior parte del tessuto adiposo (grasso) e svolgono la funzione di riserva di energia e protezione termica. Vengono introdotti nel corpo attraverso l’alimentazione, ma in minima parte vengono prodotti anche dal fegato, quando è costretto a farlo dalla presenza eccessiva di grasso nel cibo che si ingerisce.
Ecco perché la correzione della propria dieta contribuisce in maniera determinante ad abbassare il livello di trigliceridi nel sangue e di conseguenza a prevenire il rischio di infarto e di ictus. I principali nemici della salute sono gli zuccheri semplici, i grassi e gli alcolici, ma per ognuno di questi bisogna fare delle importanti distinzioni.
Come contribuire ad abbassare i trigliceridi con l’alimentazione
1. Zuccheri semplici
Gli zuccheri semplici, nemici della salute praticamente per tutti, lo sono in modo particolare per il rischio trigliceridi. Gli zuccheri semplici sono contenuti nello zucchero bianco da cucina, nella frutta zuccherina (soprattutto fichi, cachi, datteri e uva), nel latte intero, nello sciroppo di glucosio e di fruttosio, e in alcune verdure (carote e zucca).
Non potendoli evitare completamente, il consiglio è di limitarne l’uso al 10% di tutto l’apporto calorico giornaliero, privilegiando la frutta e la verdure, che con l’apporto di fibre, rallentano l’assorbimento e riducono il carico glicemico. Assolutamente da evitare sono invece i cibi industriali, le caramelle, le merendine, i dolci freschi e secchi, gli insaccati soprattutto se confezionati a lunga conservazione.
2. I grassi
I grassi non sono tutti uguali, ma si distinguono in saturi, monoinsaturi e polinsaturi, a seconda dei legami chimici che li costituiscono. In linea di massima, i saturi sono considerati più dannosi, e provengono dalla lavorazione di prodotti animali, come la panna, il burro, il grasso della carne o dei salumi.
Il grasso del pesce, invece, abbassa i trigliceridi, tanto da essere anche reperibile in commercio come integratore alimentare. L’olio extravergine di oliva resta il favorito da tutti i medici, quando consigliano uno stile alimentare, ma sono abbastanza utili allo scopo anche altri olii vegetali, mais, girasole, arachide.
3. Gli alcolici
Gli alcolici andrebbero eliminati completamente. Ciononostante, i medici sono concordi nel ribadire che un bicchiere piccolo di vino rosso al pasto, può addirittura essere positivo, purché lavorato e prodotto in modo corretto e naturale, non di bassa qualità.
Alcuni sintomi che potrebbero indicare livelli di trigliceridi alti
- Il grasso localizzato nella fascia dell’addome è considerato un rischio evidente di trigliceridi alti, ragione per cui si consiglia una dieta mirata ad eliminarlo.
- Il formicolio degli arti superiori ed inferiori (braccia e gambe) in alcuni casi può indicare un aumento del livello dei trigliceridi nel sangue.
- Gli xantomi, macchie giallo rosse sulla pelle con evidente contenuto di grasso, sono uno dei segnali di allarme che indicano un’eccessiva presenza di lipidi nel sangue. Le zone in cui si trovano maggiormente sono gomiti e ginocchia, busto, glutei, mani e piedi.