Shampoo dannosi per i capelli. La lista delle marche migliori e peggiori

A volte il rimedio è peggio del problema… è proprio quello che sta succedendo nel mondo dei saponi per capelli, gli shampoo. Per anni ci hanno fatto acquistare vari tipi di “detergenti” per capelli altamente dannosi, senza informarci di quanti danni stavamo facendo a noi stessi e all’ambiente.

Tra le sostanze che abbiamo utilizzato a lungo ignari della loro esistenza, ci sono: vaselina, paraffina, petrolati, siliconi e via di questo passo, in un girone infernale di veleni e simili. Il silicone era considerato qualcosa di speciale per i capelli, capace di avvolgerli, proteggerli e renderli più brillanti. Si camuffava tra gli ingredienti degli shampoo sotto nomi diversi:

  • dimethicone
  • amodimethicone
  • cyclomethicone
  • cyclopentasiloxane.

Queste sostanze erano quelle che si trovavano sulla confezione con la dicitura “cristalli liquidi”, e secondo i produttori dovevano essere qualcosa di appetibile ed utile. Ma in realtà si trattava di rinchiudere i capelli e la cute della testa in involucri sintetici che non erano neanche compatibili con la pelle. La cosa più grave era la grande difficoltà ad eliminare questi siliconi, che potevano resistere anche mesi senza andare via, anzi si accumulavano sui capelli con l’uso costante e regolare del prodotto!

Ora gli shampoo sono ‘senza silicone’

Recentemente, gli studi compiuti sui siliconi hanno convinto molte case produttrici di shampoo a farne a meno. Oggi possiamo leggere la scritta “senza siliconi” e forse siamo più tranquilli. Ma che cosa viene aggiunto agli shampoo al posto dei siliconi? Non è che per caso il rimedio è peggio del problema?

Questa è la domanda che si sono fatti i redattori della rivista web “Oko-test“, che già conosciamo. Hanno analizzato 41 tipi diversi di shampoo, anche biologico, fra tutti quelli in commercio in Germania. Ne abbiamo trovato qualcuno che può interessare anche noi, perché è presente sui nostri scaffali.

I risultati del test degli shampoo della rivista tedesca

Gli shampoo analizzati dalla rivista sono stati 41, ma soltanto 9 ci riguardano direttamente perché sono anche in Italia:

  • Alverde Volumen Shampoo
  • Nivea Classic shampoo
  • L’Oreal Elvital Fibralogy
  • Garnier Fructis Aloe Hydra Bomb Hair Shampoo
  • Garnier Shampoo The Verde
  • Cien Shampoo Frutta e Vitamine
  • Herbal Essences Volume Shampoo
  • Pantene Pro-V Volume Shampoo
  • Logona birra e miele.

Uno degli shampoo che possono interessare anche noi italiani era Elvital Fibralogy dell’Oreal, che purtroppo non ha fatto una buona figura. Alcune delle sostanze rintracciate all’interno sono i Peg, il muschio artificiale ed il Methyl chloroisothiazolinone. I Peg sono emulsionanti, cioè elementi che aiutano a miscelare efficacemente in modo da ottenere una consistenza cremosa. Danno l’impressione di ammorbidire anche la parte del corpo sul quale vengono usati. In realtà alcuni di essi sono molto deleteri per le pelli sensibili o danneggiate. Attenzione ai PEG6, PEG20, PEG 75.

Il muschio artificiale, o muschio sintetico, è un aromatizzante che tende ad accumularsi nei tessuti e viene rintracciato a distanza di tempo anche nel sangue umano e nel latte materno. L’ultimo ingrediente dal nome impossibile, Methylchloroisothiazolinone, è un normalissimo conservante e serve per evitare contaminazioni batteriche; per alcune pelli particolarmente sensibili può causare allergia, ma si tratta di una cosa soggettiva.

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Tutti gli altri shampoo che ci riguardano più da vicino hanno ottenuto la promozione, se non fosse che il Cien della Lidl ha avuto l’insufficienza. Tra i componenti di questo prodotto è stato trovato il Lilial, una sostanza aromatica che sembrerebbe interferire con il sistema riproduttivo dell’uomo. La stessa rivista aveva bocciato anche il gel doccia Cien, per lo stesso motivo in un’inchiesta precedente.

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