Latte in polvere per neonati pieno di idrocarburi e microplastiche. La lista delle marche

Il latte materno è sempre la prima scelta per un neonato. Un bimbo che ha il privilegio di nutrirsi con il latte della sua mamma cresce più forte, con più difese immunitarie, e non va incontro all’asma o altre reazioni allergiche. Quando non è possibile, le mamme sono costrette a ricorrere al latte in polvere.

Una rivista tedesca ha realizzato dei test su campioni di latte in polvere per verificare la loro purezza e la presenza di residui. La rivista Oko-test è specializzata proprio in questo genere di ricerche e ne abbiamo già parlato in occasione del caffè, che puoi leggere qui. Purtroppo le marche che si trovano in commercio in Germania non sono le stesse che abbiamo in Italia, ma qualcuna la condividiamo.

Sono stati esaminati 16 marchi di latte in polvere da reidratare con acqua, dei quali purtroppo solo un terzo è risultato completamente idoneo e puro. Si tratta di prodotti derivati sempre dal latte vaccino, con una tecnica che gli toglie l’acqua e lo riduce in polvere. Il latte viene bollito e pastorizzato, poi spruzzato con dei beccucci piccolissimi in una “camera” a temperatura altissima; in questo modo il liquido si asciuga e rimane solo la parte solida, la polvere.

Queste apparecchiature usate per la polverizzazione del latte vengono lubrificate e sterilizzate quotidianamente. Pertanto a volte possono rimanere nella polvere di latte dei microelementi derivati dai lubrificanti e dai disinfettanti adoperati. Inoltre possono depositarsi nel latte anche piccolissime particelle di plastica che si stacca dai contenitori ad alte temperature.

La rivista Oko-test aveva già fatto questo tipo di controlli qualche anno fa, e in quell’occasione aveva trovato molti residui di grassi cancerogeni, di oli minerali e di disinfettanti clorurati.

I risultati dei test fanno ancora tremare

Anche questa volta purtroppo i risultati sono stati deludenti. Quattro marche di latte sono del tutto sconsigliate, cinque sono risultate buone, le rimanenti sette si trovano nel mezzo. L’unica buona notizia di questa ricerca è che le tracce di inquinanti sono davvero minime, tranne in un solo caso, il Babydream della ditta Rossmann, che per fortuna non troviamo sugli scaffali italiani.

In sette dei latti analizzati, mancano del tutto gli acidi grassi, che sono essenziali per il corretto sviluppo del sistema nervoso del neonato; gli altri undici invece li avevano aggiunti.

Le due sostanze rintracciate nel latte in polvere definite Moah e Mosh sono oli minerali, dannosi per la salute. Sono molto leggeri e viaggiano attraverso l’aria, fino a fissarsi nell’alimento che si sta lavorando. Solitamente provengono dagli inchiostri utilizzati per le stampe degli imballaggi o dei contenitori. Uno solo dei prodotti esaminati ne conteneva un livello più alto di quello fissato dall’Efsa, e tutti gli altri solo minime tracce, ma come ormai sappiamo troppo bene, anche una piccolissima quantità di sostanze tossiche, ingerite più volte al giorno per un lungo periodo, può causare accumuli dannosi.

I Mosh soprattutto, sono noti per avere la caratteristica di depositarsi nel fegato dell’uomo. Figuriamoci che cosa può voler dire per un neonato!

La classifica dei marchi di latte in polvere, secondo Oko-test

Anche se non conosciamo la maggior parte dei marchi di latte analizzati, possiamo riconoscere alcune aziende che commercializzano latte in polvere anche in Italia, vediamo dunque come si sono classificati.

  1. Hipp Bio Pre
  2. Lowenzahn Organics Bio
  3. Topfer Lactana Bio
  4. Aptamil profutura
  5. Humana Pre
  6. Hipp Combiotik
  7. Babylove Pre
  8. Dm biologico Pre
  9. Bebivita Pre
  10. Muller Pre
  11. Holle Bio Pre
  12. Dente di leone Organics
  13. Milasan Pre
  14. Milupa Pre
  15. Nestlè Beba
  16. Babydream Initial Milk di Rossmann

Leggi anche: Allerta latte artificiale: molti hanno il doppio dello zucchero delle bevande gassate

Mi piace scrivere, anzi, è una vera e propria passione che mi fa compagnia dall’infanzia. Ho studiato al conservatorio di musica dell’Aquila, poi ho fatto altri corsi specialistici su temi speciali, come il turismo, l’insegnamento, la filosofia, il marketing, le religioni. Ho scritto un libro, ne sto scrivendo un secondo e ho vari blog su internet e pagine Facebook. L’altra mia passione è la radio, nella quale ho lavorato per più di vent’anni e collaboro tuttora.

Commenti (0)
Aggiungi Commento