Olio extravergine di oliva, qual è il migliore? I 5 migliori marchi 2020!

Dopo le numerose discussioni sull’olio extravergine d’oliva in vendita sugli scaffali dei supermercati italiani, Altroconsumo ha deciso di stilare una classifica. Nella sua indagine ha tenuto conto di alcuni parametri essenziali quali l’acidità, lo stato di ossidazione, lo stato di conservazione, la qualità delle olive ed il sapore.

In realtà al giorno d’oggi sono disponibili anche altri esami, che purtroppo Altroconsumo non ha utilizzato, ma che sono fondamentali per stabilire la qualità dell’olio extravergine d’oliva italiano.

I test ufficiali per valutare l’olio

1. Panel test

Si tratta di un assaggio da parte di intenditori, un po’ come si fa con il vino. Gli esperti sono in grado, tramite l’odore, l’aspetto, il sapore, il retrogusto dell’olio, di stabilire se le olive erano di buona qualità, se l’olio è stato conservato bene, se non si sono sprigionate tossine, insomma una quantità di informazioni diversamente reperibili altrove.

Esiste una squadra ufficiale di “panelisti” che costituiscono la giuria più accreditata in Italia e si chiamano “giudici di analisi sensoriale”, i quali si tengono in costante allenamento per raffinare le proprie capacità olfattive e gustative. Purtroppo però ci sono anche tante giurie “fai da te”, le quali esprimono giudizi che non hanno alcun valore di ufficialità.

2. Analisi chimiche di composizione

Queste analisi valutano la qualità dei trigliceridi dell’olio, a loro volta composti da acidi grassi e gliceroli. La quantità degli acidi grassi e la loro composizione denotano la purezza dell’olio esaminato e l’eventuale irrancidimento. Il rimanente 2/3% è rappresentato da altre sostanze essenziali per determinare l’età dell’olio, il suo valore nutrizionale e la forza antiossidante.

3. Analisi del DNA dell’olio

Questo test stabilisce con assoluta certezza l’origine delle olive. Serve dunque a verificare se le olive sono in effetti italiane, quando viene affermato, o se provengono da paesi dell’Unione Europea o addirittura da paesi extracomunitari.

4. Test per la conformità del marchio e della denominazione

Vi capiterà senz’altro di leggere un’etichetta con su scritto “spremitura a freddo” oppure “estrazione a freddo”, che è un procedimento eseguito per assicurare la massima qualità del prodotto, senza alcuna contaminazione. Ebbene, questo test serve a verificare se quello che c’è scritto sull’etichetta è vero oppure no.

La classifica degli oli extravergine d’oliva migliori

Secondo la società editoriale Altroconsumo, l’olio migliore sarebbe risultato il De Cecco pregiato 100%, mentre il peggiore sarebbe Costa d’Oro.

Nelle posizioni intermedie tutti i marchi più noti come:

  • Carapelli
  • Coricelli
  • Bertolli
  • Carli
  • La Rocca

La classifica è stata contestata dalle stesse aziende produttrici, in quanto i test non sono stati fatti seguendo le regole ufficiali, ma in modo del tutto autonomo. Altroconsumo è stata di conseguenza obbligata a dichiarare che le analisi erano state eseguite in proprio e senza valore ufficiale.

L’Antitrust ha accolto un esposto del Codacons che accusava Altroconsumo di accettare compensi in denaro per le valutazioni positive.

La classifica internazionale degli oli migliori alla Flos Olei 2020

Alla undicesima edizione della Flos Olei 2020, sono state recensite ben 500 aziende d’eccellenza provenienti dai 5 continenti, per un totale di 53 Paesi.

Alla Hall of Fame e alla The Best di Flos Olei 2020 risulta essere una importante guida al mondo dell’extravergine. Anche quest’anno è stata presentata la classifica internazionale delle migliori produzioni olearie a livello internazionale. I punteggi più alti sono stati ottenuti da:

  • Canena Olive Juice, Castillo de [ES]
  • La Torre, Aceites Finca [ES]
  • Bonamini, Frantoio [IT]
  • Comincioli, Azienda Agricola [IT]
  • Franci, Frantoio [IT]
  • Quattrociocchi, Azienda Agricola Biologica Americo [IT]
  • Viola, Azienda Agraria [IT]

Leggi anche: Olio evo: 10 cose da sapere per sceglierlo e consumarlo al meglio

Come regolarsi per la scelta dell’olio extravergine d’oliva

Come al solito, lasciando da parte le classifiche e i prodotti migliori o peggiori, bisogna armarsi di pazienza e reperire le giuste informazioni sulle etichette delle bottiglie. Alcune di esse sono molto preziose per valutare la qualità dell’olio. La prima è la provenienza delle olive: sulla bottiglia deve essere scritto “olive di provenienza…” e questo è il primo dato per valutare la qualità dell’olio.

Attenzione a non confondere il dato di provenienza con quello di produzione, perché possono essere diversi. In Italia esistono regole specifiche e molto rigide, quindi se le olive sono italiane, possiamo essere tranquilli che si tratta di un buon olio. Di seguito occorre controllare la data di scadenza.

Il produttore è tenuto ad indicare al massimo diciotto mesi dopo il confezionamento delle bottiglie. Ma il confezionamento, purtroppo, non equivale alla produzione dell’olio, perché potrebbe essere stato raccolto in un dato momento, lavorato in un altro, ed imbottigliato molti mesi dopo. A questo punto, per essere certi di acquistare un olio non troppo vecchio, dobbiamo verificare che la data di scadenza sia per lo meno dopo un anno. Meglio ancora se un anno e mezzo.

Se è presente l’anno di produzione possiamo attribuire un buon voto all’olio, ma se non è presente, possiamo sospettare che si tratta di una miscela di olive di età e provenienza incerte. L’ultimo dato è il prezzo: un buon olio extravergine non può essere venduto a meno di 7 € al litro. Questo importo deriva dal fatto che soltanto la produzione di olio extravergine ha un costo di 4,50 € al litro, al quale bisogna aggiungere l’Iva, i costi di lavorazione, di imbottigliamento e di trasporto.

 

 

Commenti (0)
Aggiungi Commento