Boston, Stati Uniti – Natalie Rubio ci crede, e sta lavorando sulle potenzialità di alcune specie in particolare. La carne del futuro potrebbe derivare dagli insetti. Un’alternativa possibile ai massivi allevamenti di bestiame che fanno tanto male all’ecosfera.
Natalie Rubio è una ricercatrice del Dipartimento di Biologia vicino a Boston, nel Massachussets. Nell’Università di Tufts, negli ultimi anni sono in corso studi specifici per verificare la possibilità di ottenere tessuti simili a quelli della carne o del pesce. Il lavoro viene svolto in laboratorio, grazie alle colture in vitro di cellule staminali ottenute da alcune specie di insetti.
Gli insetti più adatti allo scopo, attualmente, sono le falene e le sfingi del tabacco, grazie alla struttura muscolosa e grassa di questi lepidotteri. Secondo Natalie Rubio il sapore della sfinge del tabacco potrebbe somigliare all’aragosta. In ogni caso la scienziata sostiene che si può agire sulla carne di insetto coltivata in laboratorio in modo da fornirle un sapore il più possibile gradito agli esseri umani.
La carne del futuro potrebbe derivare dagli insetti
Ma se tutto questo diventasse una realtà, quali sono i vantaggi che ne derivebbero? Il primo e più importante impatto di questo genere di produzione è la riduzione della produzione di CO2 che inquina la nostra atmosfera.
Come si sa, gli allevamenti intensivi di bestiame hanno un pessimo effetto sull’ambiente e sono una delle cause dell’effetto serra. Il secondo argomento a favore della coltura in laboratorio di tessuti di carne dagli insetti, è la minore necessità di risorse ed il minor consumo energetico. Secondo Natalie Rubio questa produzione richiede poco glucosio e prospera facilmente nelle più varie condizioni ambientali, senza troppi problemi.
La scienziata afferma anche che la carne derivante dagli insetti sarebbe migliore anche rispetto a quella prodotta sinteticamente in laboratorio, ad esempio ad Helsinki. La farina derivante dagli insetti viene già prodotta ed è ricca di proteine biodisponibili di buona qualità. Gli insetti forniscono anche lipidi, minerali e vitamine. Al momento non si hanno ancora certezze che questi nutrienti restino integri nella loro disponibilità anche dopo i trattamenti e le modifiche in laboratorio.