La scienza promuove il digiuno intermittente per perdere peso
Stati Uniti – Tra le decine di diete e regimi alimentari in circolazione, la scienza promuove il digiuno intermittente. Accade probabilmente grazie al fatto che uno scienziato, anzi un neuroscienziato, abbia messo in pratica questo tipo di regime e ne abbia studiato tutte le potenzialità.
Si tratta di Mark Mattson, dell’Università John Hopkins, negli States, il quale ha pubblicato un articolo che ne parla sull’England Journal of Medicine. Il professore di neuroscienza ha spiegato di aver cominciato a studiare il digiuno intermittente 25 anni fa. Da vent’anni in qua lo pratica in prima persona, e nell’articolo racconta tutte le implicazioni cliniche di questo regime. Mattson afferma che si può praticare in due modi diversi, il 5:2 e l’8:16.
Il digiuno 5:2 viene praticato soltanto due volte alla settimana, ma in questi due giorni il paziente mangia una sola volta un pasto ridotto. L’8:16 invece, viene effettuato ogni giorno, ma in una ristretta finestra temporale, otto ore su ventiquattro. Questo significa che il paziente può mangiare soltanto durante otto ore, mentre non tocca cibo per le restanti sedici.
Solitamente si usa lo schema pranzo e cena dalle 12:00 alle 20:00 o dalle 13:00 alle 21:00, secondo le proprie abitudini alimentari. Ma si può tranquillamente mangiare, volendo, anche dalle 8:00 del mattino alle 16:00, se si preferisce. Insomma, per le otto ore in cui ci si può alimentare, c’è molta libertà, mentre per le rimanenti sedici è necessario non toccare nulla.
I vantaggi del digiuno intermittente
Alcuni studi effettuati sugli animali e sull’uomo hanno dimostrato che alternare fasi di digiuno a fasi di alimentazione favorisce la buona salute delle cellule. L’ipotesi è che si inneschi in questo modo un fenomeno particolare chiamato commutazione metabolica.
Quando passano più di otto ore senza alimentazione, le cellule cominciano a consumare le riserve, trasformando il grasso in energia e riducendo lo zucchero immagazzinato. Il digiuno intermittente migliora la glicemia, combatte le infiammazioni, stimola la salute del cervello ed aiuta a fronteggiare lo stress.
Gli studi hanno evidenziato anche un miglioramento della pressione del sangue e della frequenza cardiaca a riposo. Le popolazioni occidentali sono molto lontane da questo tipo di benefici a causa dei numerosi spuntini che si concede a tutte le ore del giorno e qualche volta anche di notte.
Il digiuno intermittente per dimagrire
Come si può immaginare, alcune ricerche hanno riguardato i vantaggi del digiuno intermittente per la lotta al sovrappeso, al diabete e all’obesità. L’University Hospital a sud di Manchester ha condotto una sperimentazione su un gruppo di donne in sovrappeso. La metà di loro ha seguito un regime alimentare ipocalorico, l’altra ha praticato il digiuno intermittente 5:2.
Al termine dell’esperimento, entrambi i gruppi avevano perso peso, nella stessa quantità. Ma il secondo gruppo mostrava una riduzione di grasso sull’addome e migliori livelli di insulina. Il professor Mattson spiega che potrebbe risultare complicato intraprendere un percorso del genere dall’oggi al domani, perché digiunare può rivelarsi più arduo di quanto si immagini.
Per ovviare a questo inconveniente, lo scienziato consiglia un approccio graduale, in modo che l’organismo possa abituarsi piano piano alla novità, senza soffrirne.