Scandalo Nestlé, acqua imbottigliata contaminata da batteri (oltre il limite) | Per più di 15 anni ha ingannato i consumatori!
Il gigante multinazionale Nestlé avrebbe continuato a far uso di impianti di imbottigliamento datati, i quali avrebbero inquinato le fonti d’acqua, comportando gravi rischi per la salute pubblica. Che cosa è successo?
Scandalo Nestlé, acqua imbottigliata contaminata da batteri (oltre il limite) | Per più di 15 anni ha ingannato i consumatori!
Nuove accuse di frode investono Nestlé, il gigante dell’agroalimentare, dopo un’inchiesta pubblicata dalla testata francese Médiapart. Secondo il rapporto, la multinazionale avrebbe venduto oltre 18 miliardi di bottiglie d’acqua con i marchi Contrex, Hépar e Vittel, non offrendo qualità superiore rispetto all’acqua del rubinetto. Inoltre, i prezzi praticati sarebbero stati fino a cento volte superiori a quelli dell’acqua potabile, generando frodi per oltre 3 miliardi di euro in 15 anni.
Il caso è emerso nel novembre 2020, quando un dipendente del gruppo Cristaline ha segnalato alla Direzione generale per la concorrenza, i consumi e la prevenzione delle frodi (DGCCRF) che Nestlé utilizzava trattamenti non conformi per le acque vendute come “minerali naturali”. Questa denuncia ha avviato le indagini del Servizio investigativo nazionale (SNE) e dell’Ispettorato generale degli affari sociali (Igas), rivelando che quasi il 30% dei produttori di acqua imbottigliata in Francia, tra cui Nestlé, impiegava tecniche di purificazione vietate. In sostanza, Nestlé aveva filtrato l’acqua in modo illegale, continuando a commercializzarla come “acqua minerale naturale”, configurando così un evidente caso di frode alimentare.
Cosa hanno riferito le indagini sul caso Nestlè?
Le indagini hanno rivelato che tra gennaio 2020 e marzo 2022, varie fonti d’acqua di Nestlé erano contaminate da patogeni e batteri eterotropi, superando i limiti legali fino all’85%, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Questa contaminazione è stata attribuita all’uso di dispositivi di trattamento su bacini già inquinati, praticata consapevolmente forse sin dagli anni Novanta.
Le accuse di frode comportano pene che possono arrivare a tre anni di carcere e sanzioni fino al 10% del fatturato medio annuale dell’azienda, stimato attorno ai 20 milioni di euro per Nestlé. Nel frattempo, non sono ancora stati calcolati i danni ambientali causati dallo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche e gli ulteriori rischi per la salute dei consumatori.
Il passato di Nestlè sotto la lente di ingrandimento!
Questo nuovo scandalo si inserisce in un lungo elenco di controversie che hanno coinvolto Nestlé nel corso degli anni. La multinazionale è stata al centro di scandali significativi, come quello del latte in polvere contaminato negli anni Settanta e Ottanta, e le accuse riguardanti lo sfruttamento delle risorse idriche in vari Paesi, che hanno sollevato seri interrogativi ambientali e sociali.
Le recenti rivelazioni evidenziano l’urgenza di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle grandi aziende nel settore alimentare e delle bevande. Gli sviluppi futuri di questa vicenda potrebbero influenzare notevolmente la reputazione di Nestlé e l’intera industria.
Fonte: Foodwatch, Greenme