Li usiamo tutti ogni giorno, ma pochi sanno che contengono alti livelli di PFAS: purtroppo nessuno ce lo dice!
Si sente spesso parlare di PFAS, ma ti sei mai chiesto in quali prodotti di uso quotidiano si nascondono realmente queste sostanze chimiche dannose e difficili da eliminare? Scopriamo insieme gli oggetti comuni in cui possono celarsi, spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Quali sono i prodotti ricchi di PFAS che usiamo ogni giorno? Scopriamoli insieme!
I PFAS, o sostanze per- e polifluoroalchiliche, sono una vasta classe di composti chimici sintetici utilizzati per conferire proprietà come resistenza all’acqua, ai grassi e alle alte temperature. Sebbene queste caratteristiche li rendano estremamente utili in molti settori, i PFAS sono noti anche per la loro persistenza nell’ambiente e nell’organismo umano, tanto da essere definiti “sostanze chimiche eterne”.
Diversi studi scientifici hanno evidenziato i potenziali effetti dannosi dell’esposizione a queste sostanze. I PFAS sono associati a un aumento del rischio di malattie del fegato, squilibri ormonali, alterazioni del sistema immunitario e, in alcuni casi, persino a una maggiore probabilità di sviluppare tumori. La loro diffusione silenziosa, combinata ai rischi per la salute, ha fatto crescere la consapevolezza e la preoccupazione tra i consumatori e le autorità sanitarie.
Nonostante la loro invisibilità, i PFAS sono presenti in numerosi oggetti di uso comune. Spesso li incontriamo senza nemmeno accorgercene, rendendo difficile evitarli completamente. Ecco alcuni esempi concreti!
Padelle antiaderenti
Molte pentole e padelle con rivestimento antiaderente contengono PFAS, utilizzati per garantire la resistenza al calore e facilitare la cottura senza attaccare gli alimenti. Questi composti, però, possono liberarsi durante l’uso prolungato o quando la superficie si danneggia.
Giacche impermeabili e abbigliamento outdoor
L’abbigliamento tecnico, come giacche da montagna o pantaloni impermeabili, spesso è trattato con PFAS per respingere l’acqua e le macchie. Tuttavia, durante il lavaggio o l’usura, queste sostanze possono disperdersi nell’ambiente.
Cosmetici
Rossetti, fondotinta e prodotti waterproof per il trucco possono contenere PFAS per garantire una maggiore durata e resistenza all’acqua. Applicandoli quotidianamente, però, queste sostanze entrano in contatto diretto con la pelle e, in alcuni casi, possono essere assorbite.
Cibo contaminato e imballaggi alimentari
I PFAS possono trovarsi in alimenti esposti a contaminazione ambientale, come pesci o prodotti agricoli coltivati vicino a siti industriali. Inoltre, molti imballaggi per alimenti, come scatole per pizza o confezioni di popcorn per microonde, sono trattati con queste sostanze per renderli resistenti al grasso.
Tappeti e moquette
Alcuni tappeti e rivestimenti per pavimenti sono trattati con PFAS per renderli antimacchia e resistenti all’usura. Con il tempo, però, queste sostanze possono liberarsi nell’aria domestica, contribuendo all’inquinamento indoor.
Strumenti da cucina e carta forno
Utensili da cucina in teflon e carta forno antiaderente spesso contengono PFAS per migliorare la resistenza al calore e facilitare la pulizia. Anche in questo caso, l’uso frequente e l’esposizione al calore possono rilasciare particelle di queste sostanze.
Imbottiture di mobili e materassi
Per prevenire macchie e ridurre l’infiammabilità, molte imbottiture di divani, poltrone e materassi vengono trattate con PFAS. Nonostante l’effetto protettivo, il rilascio di queste sostanze nel tempo può rappresentare un rischio per la salute.
Cartucce per stampanti e toner
Anche strumenti da ufficio come cartucce per stampanti e toner possono contenere PFAS. Sebbene l’esposizione diretta sia più limitata, lo smaltimento improprio di questi materiali contribuisce alla diffusione ambientale.