Tonno, tutte le scatolette analizzate (ben 148) contengono mercurio; alcune superano il limite anche di 13 volte!
La presenza di mercurio nel tonno è un fatto ormai noto a molti, ma una recente inchiesta condotta dall’Ong Bloom porta alla luce dettagli allarmanti, rivelando uno scandalo che minaccia seriamente la salute pubblica.
Mercurio nel tonno, i risultati sono allarmanti: il 100% di scatolette analizzate conteneva mercurio!
Il tonno in scatola è un alimento molto comune sulle nostre tavole, ma è noto anche per contenere mercurio, una sostanza altamente tossica per la salute umana. In passato, diversi studi avevano già rilevato tracce di mercurio nel tonno, ma una recente inchiesta europea dimostra che il problema persiste e rimane preoccupante.
Dopo un’indagine durata 18 mesi, Bloom, Ong che si occupa della conservazione marina, ha diffuso un rapporto esplosivo. Dai risultati emerge che tutte le confezioni di tonno testate in Europa contengono mercurio, e che sia le autorità pubbliche sia l’influente lobby del settore del tonno hanno deliberatamente favorito gli interessi economici della pesca industriale, mettendo in secondo piano la salute di milioni di consumatori.
Bloom ha spiegato che:
Partiamo dall’inizio: l’inchiesta condotta da Bloom ha esaminato 148 scatolette di tonno raccolte in Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e Italia. Il campione è stato analizzato da un laboratorio indipendente e, senza troppe sorprese, il 100% delle confezioni è risultato contaminato da mercurio.
Ma c’è di più. Più della metà delle scatolette (57%) conteneva livelli di mercurio superiori al limite di 0,3 mg/kg, applicato ad altre specie di pesce. Tra i campioni, una lattina del marchio Petit Navire, acquistata in un Carrefour City a Parigi, conteneva ben 3,9 mg/kg di mercurio, un valore 13 volte superiore al limite di 0,3 mg/kg.
Perché il tonno presenta livelli così elevati di mercurio? Essendo un predatore all’apice della catena alimentare, accumula metalli pesanti dalle sue prede, con una concentrazione di mercurio che può superare di dieci volte quella delle specie più piccole. Eppure, il tonno è uno dei pesci più consumati in Europa, e i rischi di contaminazione sono noti, specialmente per alcuni gruppi di persone.
I limiti di mercurio sono più alti per il tonno?
Un esempio pratico aiuta a comprendere meglio la situazione: per il tonno fresco, il limite di mercurio consentito è di 1 mg/kg, un valore che, secondo le stime di Bloom, corrisponde a circa 2,7 mg/kg nei prodotti in scatola. Per il merluzzo, invece, il limite è di 0,3 mg/kg. Ma quale rischio effettivo comporta questa differenza, considerando che entrambi i pesci sono ampiamente consumati, e che il tonno è persino più popolare? La risposta, secondo Bloom, è che il rischio per la salute non cambia in modo significativo. La questione sembra piuttosto legata a interessi economici:
“La nostra indagine rivela che per definire i livelli massimi di mercurio nel tonno non viene utilizzato alcun metodo che tenga conto delle conseguenze sulla salute di adulti e bambini. Le autorità pubbliche europee, al contrario, scelgono un approccio in totale contrasto con il dovere di tutela della salute pubblica: partono dalla reale contaminazione da mercurio del tonno per stabilire una soglia che ne garantisca la commercializzazione al 95%. Nessuna ragione sanitaria giustifica questa differenza: il mercurio non è meno tossico se ingerito tramite il tonno.”
L’indagine di Bloom ha esaminato anche il lungo processo di definizione degli standard di sicurezza alimentare da parte della FAO e dell’OMS, due organizzazioni che per anni hanno esercitato una forte influenza sulle normative europee. Analizzando documenti ufficiali, l’Ong ha scoperto che alcuni membri del comitato congiunto FAO-OMS sugli additivi alimentari (JECFA), il quale ha il compito di garantire la sicurezza degli alimenti, risultano coinvolti in conflitti di interesse.
Come si potrà migliorare in futuro? L’iniziativa della Ong!
Bloom e l’associazione Foodwatch hanno lanciato un’iniziativa per cambiare la regolamentazione sul mercurio nel tonno e tutelare la salute pubblica. Le due organizzazioni chiedono alle autorità di adottare misure concrete per ridurre l’esposizione al mercurio, tra cui:
- Stabilire per il tonno un limite massimo di mercurio di 0,3 mg/kg, come per altre specie ittiche, con controlli più rigorosi.
- Attivare una clausola di salvaguardia per vietare la vendita di tonno con mercurio oltre il limite stabilito nei singoli Paesi.
- Proibire la vendita di prodotti a base di tonno in scuole, asili, case di riposo, ospedali e reparti maternità.
Inoltre, è stata avviata una petizione internazionale indirizzata ai principali distributori europei, tra cui Carrefour, Lidl, Conad e Esselunga, chiedendo loro di prendersi la responsabilità e adottare misure per proteggere i consumatori, come il blocco della pubblicità e della promozione del tonno.
Potete firmare la petizione QUI.
Fonte: Bloom