Tonno in scatola: metalli pesanti, tossine e bisfenolo A | Questa è la marca peggiore del test, la trovi in questo supermercato!
Il tonno in scatola rappresenta un elemento imprescindibile nelle dispense di molte famiglie. Tuttavia, cosa sappiamo davvero di questo prodotto? È affetto dalla presenza di mercurio e bisfenolo A? E come si posizionano le varie marche sul mercato in termini di qualità?
Tonno in scatola: metalli pesanti, tossine e bisfenolo A | Il test de Il Salvagente!
Recentemente, Il Salvagente ha condotto un nuovo studio su 16 marche diverse di tonno sott’olio d’oliva, al fine di valutare la freschezza, la presenza di contaminanti e la qualità di ciascuna lattina.
Tra le marche prese in considerazione, figuravano:
- Angelo Parodi
- As do mar
- Calippo
- Carrefour
- Conad
- Consorcio
- Coop
- Eurospin
- Esselunga
- Lidl
- Mareblu
- Maruzzella
- MD
- Nostromo
- Palmera
- Rio Mare
Tonno in scatola: tutti ne escono bene, tranne uno (per i livelli di metalli pesanti e sale)!
Gli esperti di laboratorio hanno analizzato il tonno alla ricerca di sostanze indesiderate, inclusi l’istamina, i metalli pesanti (in particolare il mercurio, il cadmio, il piombo, l’arsenico, il cromo e lo stagno) e il bisfenolo A (BpA).
I risultati hanno dimostrato che la presenza di istamina, tossina associata alla sindrome sgombroide, era assente in tutti i campioni esaminati.
Per quanto riguarda la concentrazione di metalli pesanti, soprattutto il mercurio, tutti i campioni rispettavano i limiti di legge (1 mg/kg), sebbene alcuni presentassero concentrazioni lievemente superiori, come nel caso del tonno Carrefour che registrava una concentrazione di circa 0,40 mg/kg.
Inoltre, per quanto riguarda il bisfenolo A (BPA), nessuno dei 16 campioni analizzati presentava una quantità rilevabile di questa sostanza, offrendo quindi risultati incoraggianti e rassicuranti.
Evidenze e punti deboli del test del tonno in scatola
Il test ha anche evidenziato alcune carenze nel tonno in scatola. In particolare, è stata segnalata una qualità discutibile nell’etichettatura, con informazioni limitate sulla zona di origine Fao e sul metodo di pesca impiegato.
Inoltre, la quantità di sale utilizzata per insaporire il tonno variava notevolmente tra i campioni, con valori che raggiungevano fino a 1,5 grammi per etto di prodotto nel caso del tonno Carrefour.
Per quanto riguarda la qualità dell’olio utilizzato, la maggior parte dei marchi utilizzava olio d’oliva di buona qualità. Tuttavia, la struttura del trancio rappresentava un punto debole, poiché i campioni con una struttura compatta e una carne ben visibile ottennero un punteggio migliore rispetto a quelli completamente sbriciolati.
Il test ha quindi dimostrato che la sicurezza alimentare del tonno in scatola è generalmente garantita. Tuttavia, sono stati evidenziati alcuni punti critici legati all’etichettatura e alla qualità del prodotto. Pertanto, raccomandiamo di evitare o limitare quantomeno il consumo di tonno in scatola, quando possibile.
Fonte: Il Salvagente