Biscotti integrali, quasi tutte le marche non lo sono: le peggiori le metti sempre nel carrello | Il test de Il Salvagente!
E’ importantissimo leggere sempre con attenzione le etichette dei prodotti che mettiamo nel carrello della spesa. Infatti ci sono moltissimi prodotti che riportano la dicitura di “integrale” per spingere i consumatori ad acquistare quel prodotto, perché considerati più sani e dietetici degli altri, quando in realtà non è così!
Lo dimostra l’inchiesta condotta dalla rivista Il Salvagente. Spesso nelle merendine, biscotti e prodotti da forno si nasconde una farina “ricostruita” (ma tollerata dalla legge) – come ha dimostrato la rivista Il Salvagente, dopo aver analizzato 82 prodotti da forno industriali riportanti la dicitura di “integrali”.
Integrale, la maggior parte dei prodotti non lo sono secondo l’ultima indagine de Il Salvagente
La scritta “integrale” o “100% integrale” o “ricco di fibre” e così via, che ritroviamo sui prodotti al supermercato e negli spot in tv vogliono dire tutto e niente. Per i consumatori non esperti che non leggono con attenzione la lista degli ingredienti finiscono così col comprare dei prodotti diversi da quello che si aspettano.
Il fatto che il prodotto sia integrale non esclude la presenza di farina raffinata o ricostituita, ovvero farina raffinata a cui è stata addizionata della crusca o cruschello. La farina integrale non è uguale a quella ricostituita sia dal punto di vista nutrizionale che di contenuto di zuccheri.
La farina ricostituita presenta un indice glicemica maggiore, e quindi risulta più dannosa per chi magari è affetto da diabete. Inoltre durante la lavorazione la farina ricostituita perde il germe di grano (la parte più ricca di vitamine e minerali), quindi si tratta di una farina meno nutriente della vera farina integrale.
Naturalmente questo tipo di farina viene usata perché si conserva più a lungo rispetto a quella integrale oltre ad offrire una migliore lievitazione. L’aggiunta della crusca o cruschello serve invece per avere una colorazione marroncina come quella che ritroviamo nei tipici prodotti integrali.
Biscotti integrali, quasi tutte le marche non lo sono: le peggiori le metti sempre nel carrello | Il test de Il Salvagente!
Il Salvagente ha analizzato le etichette di una vasta gamma di prodotti da forno, ben 82 di marche famose e quelle che ritroviamo nei discount (dai biscotti alle fette biscottate, merendine, crackers, cereali e pane in cassetta) con la dicitura di “integrali”.
I risultati di quest’indagine sono stati assai deludenti: la maggior parte dei prodotti conteneva farina ricostruita. In molte erano presenti un mix fra farine integrali e farine raffinate. Quelle che mostravano una composizione al 100% integrale o assai vicina sono state pochissime referenze.
Quelli che hanno suscitato un maggior interesse sono i biscotti per la colazione (24 prodotti). I peggiori secondo Il Salvagente sono:
- “Mulino Bianco Molinetti” con farina integrale di grano saraceno (realizzata con un mix di crusca e farine di diversi cereali e soltanto il 6,3% di farina integrale di grano saraceno)
- “Lidl Realforno” frollini con farina integrale di grano saraceno (che presenta solo il 6,3% di farina integrale di grano saraceno, unita al 3,9% di crusca)
- “Il Gran Turchese Più” frollino con farina integrale e gocce di cioccolato (senza farina integrale ma soltanto cruschello).
Per conoscere i risultati completi dell’indagine de Il Salvagente, potete far riferimento al numero del mese di giugno.
Fonte: Il Salvagente