Aviaria nel latte, scatta l’allarme dall’OMS: “Non bevete questo”, può causare anche gravi infezioni respiratorie!
La possibilità che il virus dell’influenza aviaria possa essere presente nel latte ha sollevato preoccupazioni secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Negli ultimi anni, l’influenza aviaria ha continuato a propagarsi in molte parti del mondo, allarmando sia la comunità scientifica che le autorità sanitarie.
Aviaria nel latte, scatta l’allarme dall’OMS: “Non bevete questo”, può causare anche gravi infezioni respiratorie!
L’influenza aviaria è una malattia infettiva causata da virus influenzali che colpiscono principalmente gli uccelli, sia selvatici che domestici, come polli e tacchini. Esistono diversi ceppi del virus dell’influenza aviaria, ma i più preoccupanti per la salute pubblica sono quelli ad alta patogenicità, come l’H5N1 e l’H7N9, che possono causare gravi malattie e morte negli uccelli.
Questi virus possono, in rari casi, infettare anche i mammiferi, inclusi gli esseri umani. La trasmissione agli esseri umani può avvenire attraverso il contatto diretto con uccelli infetti, le loro secrezioni o superfici contaminate. I sintomi negli esseri umani possono variare da lievi infezioni respiratorie a gravi polmoniti, e in alcuni casi possono essere fatali.
OMS lancia l’allarme aviaria sul latte, attenzione!
Inizialmente confinata agli uccelli, questa malattia ha iniziato a colpire anche altre specie, inclusi i mammiferi, e sono stati segnalati casi di infezione tra gli esseri umani. Di recente, negli Stati Uniti è stato individuato il virus dell’influenza aviaria H5N1 nel latte crudo, causando ulteriore preoccupazione.
Anche in Europa, le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione. Nonostante la presenza del virus nel latte crudo, test preliminari hanno dimostrato che la pastorizzazione è in grado di eliminare il virus, rendendo sicuro il consumo di latte pastorizzato. Di conseguenza, l’OMS e altre autorità sanitarie raccomandano il consumo di latte pastorizzato per ridurre il rischio di infezione.
Durante una conferenza stampa, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha sottolineato l’importanza di seguire questa raccomandazione. Finora, l’epidemia di H5N1 ha coinvolto 36 allevamenti di mucche da latte in nove Stati americani, con un solo caso umano segnalato. Ghebreyesus ha evidenziato la necessità di mantenere una sorveglianza continua, poiché il virus non si è ancora adattato a una trasmissione efficiente tra gli esseri umani.
Attualmente, il rischio di contrarre l’influenza aviaria H5N1 è considerato “basso” per la popolazione generale e varia da “basso” a “moderato” per chi è esposto ad animali infetti. Tuttavia, la possibilità di una nuova pandemia non può essere esclusa, rendendo cruciale una vigilanza maggiore.
La scoperta del virus nel latte crudo mette in luce l’importanza di seguire le linee guida delle autorità sanitarie. La pastorizzazione del latte è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e prevenire la diffusione di patogeni. Bere latte pastorizzato è un modo efficace per prevenire l’infezione da influenza aviaria e proteggere la salute. Per minimizzare i rischi, è quindi consigliabile consumare solo latte pastorizzato.