Micotossine nei pistacchi, attenzione: quelli in vendita in questo famoso supermercato hanno i valori più alti!
Il test condotto da Salvagente sui pistacchi e la frutta secca ha rivelato che la stragrande maggioranza dei prodotti è priva o presenta solo tracce minime di micotossine.
La frutta secca rappresenta un eccellente spuntino grazie alla sua ricchezza di sostanze benefiche. Tuttavia è di fondamentale importanza prestare attenzione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti che scegliamo di consumare. Quali sono i pistacchi da non consumare se comprati in questo supermercato? Ecco i risultati del test.
Micotossine nella frutta secca venduta nei supermercati, i risultati del test de Il Salvagente!
In un nuovo studio condotto da Salvagente, sono state esaminate 37 diverse tipologie di frutta secca, tra cui pistacchi, anacardi, arachidi e miscele di semi e frutta secca. Queste referenze comprendevano sia marche ben note sul mercato italiano che prodotti di marchi privati.
Tutti i campioni sono stati sottoposti all’analisi presso il FoodLab del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli. L’obiettivo specifico era di individuare la presenza di micotossine. I criteri di valutazione adottati sono stati i seguenti:
- Presenza microtossine: la rilevazione di una concentrazione di micotossine vicina o superiore ai limiti di legge è stata considerata un motivo di rigetto del prodotto.
- Origine del prodotto: l’assenza di indicazioni sull’origine del prodotto, anche quando non obbligatoria per legge, ha influito negativamente sulla valutazione.
- Tipologia di raccolta e luogo: la presenza di informazioni sulla raccolta è stata vista positivamente, poiché fornisce ulteriori dettagli sulla provenienza e la freschezza del prodotto;
- Presenza di olio: i prodotti che non hanno utilizzato olio nella tostatura delle arachidi hanno ricevuto valutazioni positive, dato che questa scelta può influire sulla salute;
- Quantità di zucchero e di sale: l’uso eccessivo di sale e zucchero è stato considerato negativamente, poiché può comportare rischi per la salute;
- Uso di sostanze o ingredienti non autorizzati: l’utilizzo di ingredienti indesiderati, come l’olio, l’anidride solforosa o altri, ha influito negativamente sul punteggio complessivo dei prodotti.
Venendo ai risultati, la buona notizia è che la maggior parte delle referenze analizzate era priva o quasi priva di contaminanti. In molti casi, le micotossine erano assenti o presenti in quantità trascurabili. Non è stata riscontrata la presenza di ocratossina (nefrotossica e cancerogena) né di aflatossina B1 (anch’essa pericolosa) in nessuna delle confezioni analizzate.
Pistacchi ricchi di aflatossina, il test boccia questa marca in vendita in questo noto supermercato!
Durante le analisi di laboratorio, sono state identificate tracce di diversi metaboliti dello zearalenone, micotossine per le quali al momento non esiste un limite massimo regolamentato per la loro concentrazione negli alimenti. È importante sottolineare che questa mancanza di regolamentazione non dovrebbe portare a sottovalutare il potenziale rischio che tali sostanze rappresentano per la salute umana.
In ogni caso, gli esperti di Salvagente segnalano un unico caso preoccupante, ossia i Pistacchi Conad. Nei campioni di questi pistacchi è stata rilevata la presenza di aflatossina B2, l’unica micotossina regolamentata, a un livello di 9,065 mcg/kg, quasi al limite di legge (10 mcg/kg). Va comunque precisato che tale livello è ancora all’interno dei limiti di legge, sebbene elevato.
Nonostante gli esiti positivi dal punto di vista tossicologico, è fondamentale prestare la massima attenzione agli ingredienti aggiunti nella frutta secca. In particolare, il test ha evidenziato l’uso di sale, oli vegetali nella tostatura delle arachidi. Soprattutto lo zucchero presente nei cosiddetti mix di frutta secca. In alcuni casi i livelli erano eccessivamente elevati.
Fonte: Il Salvagente