“Stanno finendo le scorte”, corsa ai supermercati: addio a questo prodotto che acquistiamo tutti i giorni
C’è un elevato rischio di non trovare più sugli scaffali dei supermercati un prodotto che gli italiani consumano tutti i giorni. Ecco di quale prodotto si tratta.
Dopo il rincaro dei prezzi e la successiva crisi idrica c’è un prodotto che rischia di non essere trovato più al supermercato e che consumiamo tutti i giorni. Ormai sono mesi che le temperature record registrate nell’ultimo periodo, il gran caldo e l’assenza di pioggia e di neve sulle Alpi dal mese di aprile-maggio, ha fatto scattare l’allarme. La riserva idrica estiva ormai si sta esaurendo.
A lanciare l’allarme sono gli esperti e i meteorologi. Le regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Venezia e Piemonte stanno vivendo la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.
Secondo il più grande sindacato agricolo del Paese, la Coldiretti, la siccità minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà del bestiame della Pianura Padana, dove si produce, tra gli altri, il prosciutto di Parma. I laghi Maggiore e il Lago di Garda hanno livelli inferiori alla norma per questo periodo dell’anno, e più a sud anche il livello del fiume Tevere, che attraversa Roma, è calato.
Le conseguenze dell’ondata di calore anomalo e la siccità sono un greve pericolo per l’ambiente e per le attività economiche. Oltre a questo problema, un altro allarme è stato dato per un prodotto che acquistiamo al supermercato ogni giorno e che rischia di scomparire. La sua produzione infatti è in serio rischio.
Crisi idrica e siccità: cosa deve fare il Governo per far fronte a questo problema?
Questa estate del 2022 sarà ricordata per il grande caldo, temperature al di sopra delle medie stagionali e per la crisi idrica e siccità. Ma c’era da aspettarselo visto la carenza di piogge e dalle temperature più alte della stagione invernale.
Il Governo ha deciso di sostituire le condutture idriche obsolete, ovvero quelle responsabili della perdita del 40% di acqua, investendo ben 900 milioni di euro. Purtroppo il nostro paese soffre di una mala gestione delle infrastrutture: infatti si stima che ogni cento litri di acqua immessi nella rete, circa 40 litri si perdono, non arrivando alle famiglie.
Lo Stato deve poter afre qualcosa a riguardo cercando di modificare la rete idrica e garantire una buona gestione delle risorse idriche. E’ necessario in questo periodo cercare di salvaguardare la natura, rigenerare le zone umide, abbassare il consumo di acqua e rivedere un po’ le concessioni idriche.
Corsa al supermercato: a serio rischio un prodotto che acquistiamo ogni giorno
A causa della crisi idrica che stiamo attraversando, c’è un prodotto al supermercato che rischia seriamente di scomparire. Di quale prodotto stiamo parlando? Dell’acqua frizzante Sant’Anna. Questa non è assolutamente una fake news, ma a dare questa notizia è stato Alberto Bertone, presidente e AD di Acqua Sant’Anna che ha dichiarato: “C02 introvabile, l’acqua frizzante rischia di finire”.
“È introvabile e anche tutti i nostri competitor sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”. “Le aziende di C02 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità”.
L’acqua Sant’Anna è il primo produttore di acque oligominerali in Europa e, la carenza di anidride carbonica, sta mettendo a serio rischio la produzione che potrebbe ben presto bloccarsi. Oltre quindi al problema siccità e carenza idrica, ora tocca anche la mancata disponibilità di anidride carbonica. Questo problema non riguarda solo il marchio Sant’Anna, ma anche molti altri brand di acqua gassata.
Alberto Bertone dichiara ancora: “La difficoltà a trovare l’anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell’anno scorso, ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei. Le aziende di C02 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori”.
Oggi l’acqua Sant’Anna è ancora disponibile e in vendita ai supermercati. Una volta però che saranno terminati gli stock il rischio di non trovare più questo prodotto e altri al supermercato e nei negozi alimentari è reale.