Sei a dieta? Allora fatti un bel panino con la mortadella. Non fa INGRASSARE!
Desiderio segreto di moltissime donne e uomini, il panino con la mortadella da sempre attira tutti con il suo delizioso profumo. Ma spesso se ne fa a meno, nostro malgrado, perché ci è stato insegnato che la mortadella è grassa e ricca di colesterolo, per cui meglio evitare.
Eppure le cose non stanno esattamente così. La mortadella, se fatta bene, contiene nutrienti benefici e non fa male a nessuno. Quindi via libera con il vostro delizioso panino con la mortadella.
La mortadella Igp di Bologna è ricca di nutrienti
La lavorazione della mortadella Igp di Bologna ha come risultato un prodotto di alta qualità che apporta 288 calorie per cento grammi, più o meno come una mozzarella, e 60 milligrammi di colesterolo, come la carne di petto di pollo. Inoltre, contiene le vitamine B1 e B2 e la Niacina, o B3. Naturalmente sarebbe meglio consumare la mortadella di qualità, per essere sicuri che non siano presenti polifosfati, conservanti, nitriti o nitrati, dannosi per la salute.
Dunque, come dicevamo, un buon panino con la mortadella si può tranquillamente gustare senza sensi di colpa, nell’ambito di un’alimentazione equilibrata.
Se parliamo della famosa e buonissima mortadella di Bologna, i suoi ingredienti sono solo carne di suino, aromi naturali e spezie. Niente polifosfati o altri conservanti aggiunti. Questi pochi ingredienti la rendono un alimento sano e genuino, che può essere consumata con moderazione anche in una dieta ipocalorica. Dobbiamo quindi fare attenzione al banco gastronomia e chiedere solo un prodotto di qualità e controllato. E’ proprio la bassa qualità dei salumi e l’aggiunta di conservanti come nitriti o nitrati che possono dar luogo a problemi di salute.
Insomma, un bel panino con due fette di mortadella non ha mai ucciso nessuno, quindi può essere consumato con gusto e senza tanti sensi di colpa.
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La mortadella, tanto rumore per nulla
Guardiamo un po’ più da vicino questo alimento tradizionale italiano, così amato e così gustoso, da secoli presente nella cultura contadina della nostra nazione. Una stele della Roma imperiale conservata al Museo di Bologna, raffigura dei maiali al pascolo ed un mortaio con il suo pestello, da qui l’ipotesi che si producesse mortadella già da allora. Attraverso i secoli e varie testimonianze storiche il salume è arrivato al 1661, anno in cui il Cardinale Farnese stabilì quale doveva essere la ricetta ufficiale per fare la mortadella.
Dal mortaio deriva anche il nome mortadella, visto che proprio con questo attrezzo bisognava triturare la carne di maiale, aggiungendo pepe, pistacchi, o altri condimenti. A causa di questa lavorazione complessa, il costo era molto alto ed il consumo riservato soltanto ai più ricchi. Di sicuro la zona di origine della mortadella attuale è Bologna, patria dei primi salumai che la produssero.
Il disciplinare contemporaneo prevede l’utilizzo di muscoli e spalla di suino, che vanno triturati finissimamente prima dell’aggiunta di pepe o pistacchio e parti di grasso di gola. Infine, e si passa alla stufatura a 70° per almeno venti ore.